Volontariato

Pubbliche relazioni con addetti ciechi

Nuovi sbocchi lavorativi per i ciechi

di Redazione

Senato: non vedenti addetti alle pubbliche relazioni. È questa la proposta contenuta nel disegno di legge (n. 3576) presentato a Palazzo Madama da Giovanni Polidoro del Partito popolare lo scorso 7 ottobre e assegnato alla commissione Lavoro, che lo esaminerà in sede referente. Nuovi sbocchi professionali per i non vedenti, che potrebbero vedersi riconosciuta la possibilità di diventare addetti alle pubbliche relazioni e agli uffici informazioni, nonché operatori informatici e di telemarketing. Con il disegno di legge presentato da Giovanni Polidoro del partito Popolare lo scorso 7 ottobre e assegnato in sede referente alla commissione Lavoro che istituisce la figura professionale del privo della vista addetto agli uffici relazioni con il pubblico, i ciechi avranno la possibilità di ritagliarsi un ruolo più ampio nel mercato del lavoro. Le nuove applicazioni tecnologiche e informatiche – display e stampante braille, sintetizzatore di voce – permetteranno ai non vedenti di annullare le differenze con i lavoratori privi di handicap nei campi della lettura e della scrittura. Consentendo loro di ambire alle opportunità di lavoro che si stanno concretizzando negli enti pubblici, dove aumentano gli uffici addetti alle relazioni con i cittadini (URP) e al monitoraggio dell?accessibilità ai servizi. Un nuovo ambito, quest?ultimo, in cui non è stata ancora definita una figura professionale specifica e dove potrebbe trovare spazio l?addetto agli uffici relazioni con il pubblico privo di vista. Una vera e propria figura professionale, con tanto di albo istituito presso il ministero del Lavoro, a cui potranno accedere i non vedenti diplomati. E da cui i datori di lavoro pubblici e privati dovranno attingere per l?assunzione di almeno un cieco per ogni ufficio addetto alle pubbliche relazioni, contando sul fatto che la fornitura delle apparecchiature informatiche necessarie sarà a carico della Regione competente.


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