Non profit
Pubblica Assistenza di Campi
Tanti progetti per chi ha bisogno: dal servizio ambulanze al Teatro del sorriso e allo sportello immigrati
Pubblica assistenza di Campi
via Vittorio Veneto, 47
50013 Campi Bisenzio (FI)
tel. 055.890018 fax 055.890038
pubblica.assistenza@tin.it
Fondata nel 1871
Presidente: Nadia Conti
Hanno festeggiato i primi 130 anni della loro storia aprendo un nuovo servizio. Sono i volontari della Pubblica assistenza di Campi, nata a Campi Bisenzio in Toscana nel 1871 per far fronte all?ennesima epidemia di colera. In oltre un secolo l?impegno di aiutare chi soffre non è mai venuto meno e con il passare degli anni si è declinato in tante attività. Dal servizio con le ambulanze agli interventi di protezione civile in Italia e all?estero, al trasporto disabili per arrivare a un gruppo teatrale e, ultimo nato, (aperto proprio nell?anniversario della fondazione) ?Nuove Radici?. Un servizio per gli immigrati attraverso l?intercultura con uno sportello, aperto a tutta la cittadinanza, il cui ?di più? è l?accompagnamento nella realizzazione di pratiche burocratiche e nell?aiuto con interpreti e traduzioni. Altre attività riguardano il favorire l?incontro tra donne di diversa provenienza per permettere la socializzazione e la condivisione delle difficoltà, oltre che la formazione di reti primarie d?aiuto.
Tra le diverse realizzazioni della Pubblica assistenza di Campi, i progetti Girasole e Sorriso. Per la realizzazione del primo, rivolto ad anziani soli, disabili e persone in stato di disagio, si stanno realizzando delle interviste per conoscere la situazione, sia a Campi Bisenzio sia in altri comuni della zona e con la collaborazione di alcune associazioni locali, per arrivare a migliorare la rete dell?assistenza locale.
Il progetto Sorriso nasce dal Pronto intervento teatrale (Pit). Il Pit è sorto nel 1996 in occasione di uno spettacolo a Nocera Scalo, città dove la Pubblica assistenza aveva realizzato un campo per i terremotati. L?attività del gruppo teatrale si è ampliata con spettacoli per i bambini dell?ospedale pediatrico Meyer e i piccoli disabili ricoverati in altre strutture.
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