Politica
Pubblica amministrazione e free software tra Linux e Microsoft
Internetforyou di Riccardo Bagnato
Siamo profondamente d?accordo con l?azienda Microsoft nell?affermare che l?innovazione del software sia la forza motrice per il progresso economico e per la creazione di nuovi modelli di business ma, sbigottiti, notiamo come la loro idea di progresso economico vada a morire nella loro stessa concezione di software chiuso». A scriverlo e a firmarlo niente di meno che Robert Loos, amministratore delegato di Suse Linux (Italia). Ed è il passaggio d?una lettera spedita dall?azienda al Senato, in risposta a quanto Microsoft aveva depositato nella stessa sede affermando in sintesi l?inopportunità d?adottare software libero nella pubblica amministrazione. Pochi giorni dopo, lo abbiamo ricordato sul numero 28 di Vita. Linuxdidattica.org, inoltre, aveva scritto direttamente al ministro Stanca sollecitando una maggior disponibilità verso il software libero, cui hanno fatto seguito il Linux User Group di Roma (www.lugroma.org) e il Gnug (www.gnug.it), altro gruppo d?utenti di software libero.
Dal canto suo il ministro ha già pubblicato online (www.innovazione.gov.it) le ?Linee guida del governo per lo sviluppo della società dell?informazione?, in cui sembrerebbe dimostrare una decisione in tal senso. Fuochi incrociati, dunque, lettere e memorie al Senato o al ministro proprio nel momento in cui è in discussione un disegno di legge, e relativa raccolta firma per sostenerlo (www.softwarelibero.org), presentato dal senatore Cortiana dal titolo ?Norme in materia di pluralismo informatico e sulla adozione e diffusione del software libero nella pubblica amministrazione? (www.vita.it), cui si aggiunge, alla Camera, quello di Folena. Germania, Danimarca e Francia hanno in buona parte adottato Linux come sistema operativo nel settore pubblico: in Italia i giochi sembrano ancora aperti?e speriamo non solo quelli.
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