Sostenibilità

Psicoterapia accessibile: l’appello dei medici contro il boom della pasticca

Focus depressione

di Redazione

Entro il 2020 la depressione sarà la seconda malattia debilitante al mondo: l?allarme è dell?Ordine degli psicologi che propone «la terapia della parola», in alternativa ai farmaci, per combattere il fenomeno. I dati più recenti per l?Italia stimano in 5 milioni le persone ntro il 2020 la depressione sarà la seconda malattia debilitante al mondo: l?allarme è dell?Ordine degli psicologi che propone «la terapia della parola», in alternativa ai farmaci, per combattere il fenomeno. I dati più recenti per l?Italia stimano in 5 milioni le persone colpite (il 15% delle donne contro l?8% degli uomini), con una spesa sanitaria di 15 miliardi di euro l?anno. Cifra che comprende, oltre ai costi delle cure, quelli relativi alle giornate di lavoro perse. Particolare allarme suscita l?aumento dei casi tra i giovani: l?8-10% degli adolescenti sarebbero depressi, dato che coincide con quello relativo ai suicidi in questa fascia di età. I disturbi d?ansia sono ancora più diffusi: oltre il 20% delle persone nei Paesi occidentali ne soffre.

Sempre più – osservano gli psicologi – per combattere depressione e ansia si ricorre ai farmaci: la media italiana del 2006, secondo Osservasalute, parla di 3,49 dosi di antipsicotici per mille abitanti al giorno e 30,08 dosi ogni mille abitanti di antidepressivi, e il numero di prescrizioni sta crescendo.

«In Italia», afferma Giuseppe Luigi Palma, presidente del consiglio nazionale dell?Ordine degli psicologi, «abbiamo una buona legge sulla psicologia e sulla psicoterapia, che ha consentito la formazione di molti validi professionisti. Ma solo in pochi casi i cittadini possono beneficiare delle loro competenze in ospedale o nelle Asl. L?Italia dovrebbe attivare un piano per il potenziamento di servizi psicologici, in grado di fornire interventi qualificati a chi ne ha bisogno». Quindi più parole e meno farmaci. «La popolarità degli antidepressivi è alle stelle», spiega Mario Sellini, segretario dell?Aupi – Associazione unitaria psicologi italiani. «Ma è necessario proporre anche terapie psicologiche. Come per le cure odontoiatriche, il ministero della Salute dovrebbe stanziare fondi anche per le cure psicoterapeutiche, che contribuirebbero a ridurre la spesa farmaceutica».colpite (il 15% delle donne contro l?8% degli uomini), con una spesa sanitaria di 15 miliardi di euro l?anno. Cifra che comprende, oltre ai costi delle cure, quelli relativi alle giornate di lavoro perse. Particolare allarme suscita l?aumento dei casi tra i giovani: l?8-10% degli adolescenti sarebbero depressi, dato che coincide con quello relativo ai suicidi in questa fascia di età. I disturbi d?ansia sono ancora più diffusi: oltre il 20% delle persone nei Paesi occidentali ne soffre. Sempre più – osservano gli psicologi – per combattere depressione e ansia si ricorre ai farmaci: la media italiana del 2006, secondo Osservasalute, parla di 3,49 dosi di antipsicotici per mille abitanti al giorno e 30,08 dosi ogni mille abitanti di antidepressivi, e il numero di prescrizioni sta crescendo. «In Italia», afferma Giuseppe Luigi Palma, presidente del consiglio nazionale dell?Ordine degli psicologi, «abbiamo una buona legge sulla psicologia e sulla psicoterapia, che ha consentito la formazione di molti validi professionisti. Ma solo in pochi casi i cittadini possono beneficiare delle loro competenze in ospedale o nelle Asl. L?Italia dovrebbe attivare un piano per il potenziamento di servizi psicologici, in grado di fornire interventi qualificati a chi ne ha bisogno». Quindi più parole e meno farmaci. «La popolarità degli antidepressivi è alle stelle», spiega Mario Sellini, segretario dell?Aupi – Associazione unitaria psicologi italiani. «Ma è necessario proporre anche terapie psicologiche. Come per le cure odontoiatriche, il ministero della Salute dovrebbe stanziare fondi anche per le cure psicoterapeutiche, che contribuirebbero a ridurre la spesa farmaceutica».

Ordine nazionale degli psicologi: www.psy.it


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