Leggi

Psichiatria, un monito al sistema. Guarire non è utopia

Una vita in prima linea per la chiusura dei manicomi, Peppe Dell'Acqua difende a spada tratta la legge ispirata da Basaglia. E lancia il neonato Forum Salute Mentale.

di Benedetta Verrini

“Affrontare il problema della malattia mentale non è correre i 100 metri. è fare una maratona. Bisogna partire e viverlo proprio come fosse una gara di durata, senza mai arrendersi”. è di speranza e guarigione, oltre che di diritti, che Peppe Dell?Acqua ha voluto parlare, il 17 ottobre scorso a Milano, presentando il suo libro Fuori come va? – Manuale per un uso ottimistico delle cure e dei servizi, dedicato a famiglie e persone con schizofrenia. Per lui, che la rivoluzione della chiusura dei manicomi l?ha vissuta in prima persona al fianco di Franco Basaglia, che ha visto il ?prima? e il ?dopo? legge 180, la priorità è dare forza e ascolto alle famiglie, supportarle attraverso una rete di servizi, aiutarle a far valere i diritti. Altro che modifiche alla 180… Dell?Acqua ha incontrato molti papà, mamme, sorelle. Ognuno con una storia di sofferenza da raccontare. E lui, che oggi è direttore del Dipartimento di salute mentale di Trieste, il luogo-simbolo della “liberazione” dei malati, ha voluto dare a tutti un messaggio di umanità e speranza. Vita: Il suo Fuori come va? parla di guarigione. Per un profano, accostarla alla malattia mentale sembra quasi un tabù. Dell?Acqua: Se circa il 20% delle persone affette da schizofrenia è resistente al trattamento, un altro 20% arriva a una guarigione clinica, cioè ritrova una condizione di benessere in totale assenza di sintomi, recuperando in pieno il proprio ruolo sociale e familiare. E il restante 60% arriva a una “guarigione sociale”, cioè ottiene, seppur in presenza di alcuni sintomi e di un moderato sostegno psicoterapeutico e farmacologico, un discreto adattamento alla vita e un accettabile recupero sociale, anche attraverso il lavoro in cooperative, i gruppi di auto-aiuto, le attività in associazioni. Cosa significa tutto questo? Che quando si affronta la malattia mentale il percorso è lungo e complesso. E in questo cammino, penso che i familiari e la stessa persona interessata abbiano diritto di sentire questa parola, “guarigione”. E di chiedere ad amministratori e operatori di affrontare con loro questa sfida. Vita: Oggi però molti familiari vivono in solitudine il problema della convivenza con un malato. Come aiutarli? Dell?Acqua: Per definire il loro dolore, i genitori dei malati spesso si riferiscono al lutto: “Se fosse morto, sarebbe stato meglio”. Questo dà un?idea del loro dolore, enorme, totalizzante, che scompagina la loro vita e li rende soli, a volte ostili. Per molto tempo le famiglie sono state oggetto di strumentalizzazioni, senza mai avere voce né ascolto dalle amministrazioni pubbliche. Oggi, anche grazie alla strada aperta dalla 180, sono sempre più consapevoli dei loro diritti, sempre più attenti alla qualità, più esigenti nel dialogo con gli operatori. Questo, ovviamente, crea conflitto: è più facile mettere in discussione la legge e dire che non funziona, piuttosto che realizzare gli obiettivi ottimali che questa ci ha posto. Vita: Forse per questo la 180 avrebbe bisogno di più controlli nell?applicazione e di finanziamenti… Dell?Acqua: Assolutamente sì. Il sostegno economico, in un cammino verso la qualità, è necessario. Ma non credo che sia la fase giusta per parlare di finanziamenti. La stessa legge di riforma del sistema sanitario, dando la priorità a criteri di risparmio, sta distruggendo uno dei migliori sistemi del mondo. Vita: Professore, è preoccupato della proposta di modifica della 180 attualmente in discussione in Parlamento? Dell?Acqua: La legge 180 è stata approvata nel 1978. La prima proposta di modifica è arrivata nel 1979, ad opera dell?onorevole Olcese. Da allora, ne ho contate 27. Quest?ultima non la vuole nessuno: ha sollevato obiezioni e contrarietà nella stessa maggioranza. Eppure, ha già fatto danni prima ancora di essere discussa. Ciò che mi preoccupa è il messaggio culturale che propone e che ci ha costretti all?angolo per difendere la 180. Mentre siamo impegnati a giustificare e tutelare una legge giusta, che ci ha condotti su una buona strada, non abbiamo la possibilità di andare oltre, verso l?applicazione di quei diritti che sono stati scritti. A tutto questo abbiamo detto basta, ritenendo che fosse il momento di far valere la nostra voce. Vita: Attraverso la nascita del Forum Salute Mentale? Dell?Acqua: Esattamente. Questo organismo, di cui sono firmatario insieme a Franca Ongaro Basaglia, Mario Novello, Franco Rotelli, Maria Grazia Giannichedda ed Ernesto Muggia, punta proprio a rilanciare i contenuti della 180, per realizzarli su tutto il territorio e migliorare concretamente la qualità dell?assistenza ai malati. fuori come va? Info: Fuori come va? Cosa sta succedendo? Cosa devo aspettarmi? A chi devo rivolgermi? Come devo comportarmi? Con chi posso condividere la disperazione? Come posso difendermi dall?assalto della solitudine? Di chi è la colpa? è colpa mia? è ascoltando le domande dei genitori che il professor Peppe Dell?Acqua ha immaginato Fuori come va? Famiglie e persone con schizofrenia (ed. Riuniti, 15 euro). Un manuale, scritto con semplicità e chiarezza, “per un uso ottimistico delle cure e dei servizi”. Un libro dal taglio originale che affronta tutti gli aspetti e le problematiche legate alla malattia: dalla diagnosi all?impatto psicologico della famiglia, dalle leggi che governano la salute mentale agli psicofarmaci utilizzati nella terapia, dalle associazioni e reti di aiuto per i familiari fino alla storia della malattia mentale. Per saperne di più, invece, sul dibattito in corso legato alla 180: forumsalutementale


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA