Welfare

Psichiatria: call center per emergenze

Il ministro della salute Sirchia presenta il suo piano, numeri verdi e test per bambini

di Redazione

Call center nelle citta’, ‘centralini’ pronti ad ascoltare i bisogni del territorio e trasferirli ai dipartimenti di salute mentale. Una sorta di ‘alcolisti anonimi’ per l’emergenza psichiatrica, preziosi per cogliere segnali precoci di disagio. E inoltre, screening fra i bambini, per scoprire gia’ in eta’ scolastica i segnali premonitori della comparsa di patologie da adulti. Questi i progetti del Direttivo dell’Osservatorio per la salute mentale, illustrati oggi al ministro della Salute, Girolamo Sirchia, che ha partecipato alla riunione. ”La violenza commessa dai malati di mente – sottolinea Sirchia – e’ in diminuzione, contrariamente a quanto pensa l’opinione pubblica”. I numeri verdi, ha spiegato Sirchia, potranno essere gestiti da organizzazioni di volontariato come la Fondazione Mario Lugli che a partire dal prossimo mese ne attivera’ uno a Roma. Il numero verde sara’ solo il primo momento di un percorso che vedra’ entrare in funzione i dipartimenti di salute mentale, veri titolari della cura dei malati psichiatrici. ”I problemi non sono nuovi e molti dipartimenti non funzionano al meglio – ha spiegato il ministro Sirchia – ma i familiari non sanno a chi rivolgersi e per questo i centralini potrebbero essere utili per ascoltare i bisogni e dirigerli ai dipartimenti”. Ma il progetto dell’osservatorio va oltre e prevede anche gli screening per verificare i disturbi comportamentali nell’infanzia e in eta’ giovanile. ”Ci sono dei comportamenti premonitori che possono essere individuati precocemente e trattati con farmaci e con modalita’ lievi” ha aggiunto Sirchia. Tanta prevenzione quindi per quanto riguarda l’infanzia visto che, ha spiegato lo psichiatra Gabriel Levi direttore del dipartimento di neuropsichiatria infantile dell’Universita’ La Sapienza di Roma, in media su 100 bambini 85 non hanno alcun problema, il 10% viene condotto da genitori preoccupati per qualche lieve disturbo mentre il 5% ha problemi significati. Il progetto dell’osservatorio di Salute Mentale chiede anche la collaborazione del mondo della comunicazione. All’estero sono state infatti sperimentate forme di fiction, ha aggiunto Sirchia, in grado di far comprendere quale e’ il percorso che i familiari possono fare quando si trovano con un congiunto con un problema di salute mentale. Infine il progetto prevede un lavoro di verifica delle condizioni dei malati mentali ricoverati nelle strutture manicomiali che sono sopravvissute alla legge Basaglia. ”Il vecchio manicomio non e’ piu’ proponibile – ha concluso Sirchia – ma resiste in alcuni ambiti ed e’ necessaria una verifica da parte delle Regioni. Non e’ pensabile che questi malati vengano trattati in modo non garantito. Bisognera’ poi riscrivere dei percorsi di riabilitazione che oggi non sono ancora disponibili e che potranno essere validi anche per curare altre situazioni come le tossicodipendenze. Infine – ha anche detto – serve una nuova ricerca che porti avanti i traguardo fino ad ora raggiunti”.


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