Politica

Provera: sì agli aiuti bilaterali. Cooperazione non solo Onu

Il presidente della Commissione Esteri: "Troppi sprechi nelle agenzie delle Nazioni Unite. Più partnership con i volontari".

di Paolo Manzo

“Impossibile. Il nostro ordinamento non lo consente”. Nega categoricamente il presidente della commissione Esteri del Senato, Fiorello Provera, quando gli si chiede quali chance abbia la candidatura ad ambasciatore a Washington (ventilata da Panorama) di Ugo Gussalli Beretta, presidente dell?omonima industria di armi. Elogiato da ampi settori delle ong per il suo intervento alla conferenza degli ambasciatori, il senatore leghista ha messo al centro delle sue proposte di riforma della Farnesina la cooperazione. Vita: Senatore, come vorrebbe la cooperazione ? Fiorello Provera: Efficace, qualificata, con un occhio di riguardo alla formazione e allo sviluppo. Vita: Già ma praticamente tutti si lamentano delle troppo poche risorse… Provera: È chiaro che devono essere aumentate, perché la politica di cooperazione è strumento fondamentale per diminuire gli squilibri tra Nord e Sud del mondo e oggi le risorse si limitano allo 0,126% del Pil. Troppo poco. Nel Dpef è previsto un aumento, ma si tratta di desideri programmatici, che auspico siano confermati nelle leggi finanziarie degli anni a venire. Vita: Molti criticano il modello multilaterale di cooperazione… Provera: In Italia l?80% delle risorse per la cooperazione è gestito dagli organismi internazionali. Questo, oltre a togliere visibilità all?Italia, è fonte di sprechi: molte agenzie Onu, purtroppo, sono burocratiche e poco limpide nelle spese. Pensi che, nel bilancio Fao 2002-2003, su circa 652 milioni di dollari, 470 servono a coprire spese di gestione. Altro esempio, la Somalia, dove il programma Onu per lo sviluppo (Undp) non ha dimostrato d?essere attento alla realizzazione dei progetti di cooperazione. L?obiettivo è dare più peso al bilaterale, in modo che raggiunga il 45% del totale delle risorse. Vita: Cooperazione sì, ma con quali obiettivi? Provera: Garantire ai Paesi del Sud del mondo uno sviluppo non solo economico ma anche sociale e democratico. E non per forza simile al modello consumistico occidentale, che porta con sé anche svantaggi. Vita: Molti chiedono un?agenzia autonoma … Provera: E hanno ragione. Ci dev?essere un?agenzia ad hoc per assumere responsabilità, competenze e garantire migliori risultati, snellendo le procedure. Vita: Come aiutare le piccole ong, spesso escluse dai finanziamenti? Provera: Riducendo le leggi, tenendo presente che devono garantire efficienza e onestà. Vita: E i volontari? Provera: Della cooperazione internazionale sono la parte più nobile. Sono il cuore e il cervello delle politiche d?aiuto ai Paesi in via di sviluppo. (P.M.)


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