Non profit
Provaci anche tu: dai un nome al centrosinistra
Stupefacente Gramellini che su "La Stampa" ha involontariamente iniziato il gioco, e volontariamente analizzato il genio creativo che ha partorito il nuovo nome dell'Ulivo
di Maramao
Da ieri nei lanci di agenzie si batte una nuova sigla: GAD. E nelle redazioni scoppia il panico. Cos’è? Chi è? Cosa significa? Poi, basta leggere una riga in più, “No, non è possibile”. Due righe ancora “Non ci credo”. Alla terza riga non c’è più spazio allo stupore: la regola delle 5 W non lascia scampo: è proprio lui, il nuovo Ulivo, è la sigla del nuovo Ulivo, ovvero GAD, Grande Alleanza Democratica.
Un vero creativo non c’è che dire. Come scrive brillantemente Gramellini su La Stampa di oggi. Un vero colpo di genio che, come una tegola il 30 febbraio, ha colpito il creativo dell’Ulivo… pardon della GAD. Come si fa a pensare che gli italiani non confondano la sigla con il nome di un noto giornalista, oltre che amico di Prodi: Lerner? E cos’è questa Grande Alleanza Democratica che sembra uscita da uno sketch di Corrado Guzzanti?
E da qui parte il gioco. Sul cognome, Gramellini osa l’impossibile. “Perché infatti non aggiungere alla Gad anche il cognome?” Si chiede giustamente. E allora Lerner diventa Lucidi Esponenti Riformisti Nobilitano Economie Rivoluzionarie, o il più dirompente: Livorosi Estremamente Rigidi Non Escludono Ripicche.
Il nostro genio non arriva a cotanto ardore. Ce ne scusiamo con Gramellini e i lettori. Ci limitiamo al nome: GAD come Guai A chi nomina D‘Alema, o ancora General Anxiety Disorder, vera e propria malattia dell’ansia di prestazione… elettorale. Per i venali: Guarda Ai Dane’!
Insomma, provaci anche tu, non puoi sbagliare.
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