Cultura
Protezione civile: un milione e 200 mila volontari
I numeri maggiori sono quelli dell'Anpas, con 300mila volontari e della Croce Rossa con 250mila, ma l'Agesci conta ben 50mila volontari mobilitabili, mentre sono 5mila i vigili del fuoco in congedo
di Paolo Manzo
Finita la tregua di sole, torna il maltempo al nord. E con i nubifragi scatta puntuale l’allerta della protezione civile: una macchina complessa fatta anche da un milione e duecentomila volontari che vigilano su tutto il territorio nazionale, pronti a intervenire in caso di eventi straordinari, di incendi, di alluvioni o di terremoti. E pronta anche ad attivarsi nel caso di catastrofi in altri Paesi, come è successo a Praga, colpita dalle inondazioni, dove sono arrivati mezzi e attrezzature della protezione civile italiana.
Volontari presidiano in questi giorni anche la rete autostradale italiana dove, in corrispondenza dei ”punti caldi”, sono pronti a intervenire con beni di conforto in caso di code o ad allertare i soccorsi in caso di incidenti.
Un servizio realizzato per tutta l’estate grazie a un accordo con la Società Autostrade, che sarà particolarmente utile in questi ultimi weekend d?agosto, in cui si prevedono massicci rientri dalle vacanze.
Il Servizio nazionale di Protezione Civile è stato istituito dieci anni fa con la legge 225/92, che riconosce alle associazioni di volontariato il ruolo di ”struttura operativa nazionale”, integrata al sistema pubblico insieme alle forze istituzionali – vigili del fuoco, forze armate, polizia, corpo forestale, croce rossa ecc.
Le organizzazioni di volontariato che collaborano al sistema pubblico di protezione civile sono iscritte a un apposito albo o registro, a livello nazionale e regionale. Le modalità di partecipazione sono stabilite da un regolamento emanato nel 2001 che disciplina l’iscrizione all’albo, la concessione di contributi statali, l’apporto delle associazioni alla predisposizione e attuazione dei piani di protezione civile.
Attualmente nell’elenco nazionale del dipartimento della Protezione Civile compaiono oltre 3mila organizzazioni, per un totale di un milione e duecentomila volontari circa, membri di associazioni nazionali (Anpas, Ana, Prociv, Agesci, Vigili del Fuoco in congedo, Legambiente), coordinamenti territoriali (che raggruppano per regione o per provincia associazioni locali di volontariato) e organizzazioni locali.
Sono oltre 3.500 le associazioni locali che si occupano di protezione civile continuativamente e i loro aderenti rappresentano i 150mila volontari in servizio permanente. Nella sola Provincia autonoma di Bolzano, sono 306 le associazioni di protezione civile per un totale di 13mila volontari.
A livello regionale, il Veneto ha il più alto numero di volontari di protezione civile (16mila), seguito dalla Lombardia (15mila 800) e dal Friuli Venezia Giulia (15mila). Un basso numero si riscontra – oltre che, per ovvi motivi territoriali, in Molise e Valle d’Aosta – in Basilicata (1500), in Sardegna (2mila), nel Lazio (2mila 500).
È chiaro comunque che il numero di associazioni è commisurato soprattutto al rischio territoriale. Oltre un milione di volontari fa invece parte delle associazioni nazionali mobilitabili in caso di interventi straordinari e grandi catastrofi.
I numeri maggiori sono quelli dell’Anpas, con 300mila volontari e della Croce Rossa con 250mila, ma l’Agesci (ovvero gli scout) conta ben 50mila volontari mobilitabili, mentre sono 5mila i vigili del fuoco in congedo disponibili. Le professionalità sono le più varie: medici, ingegneri, elettricisti, cuochi, falegnami ecc.
Esistono però anche organizzazioni di alta specializzazione come i gruppi cinofili e subacquei, il corpo nazionale di soccorso alpino, il volontariato antincendio boschivo. La delicatezza degli eventi che chiamano in causa i volontari impone di evitare l’improvvisazione e di operare con metodologie omogenee di lavoro. Una grande importanza la ricopre la formazione, attuata soprattutto con le esercitazioni pratiche.
Annualmente il dipartimento di Protezione Civile, le associazioni di volontariato e gli enti locali organizzano esercitazioni su tutto il territorio nazionale, durante le quali viene verificata la qualità dei piani di emergenza attraverso la simulazione degli eventi. Ovviamente il dipartimento di Protezione Civile si occupa soprattutto della predisposizione dei piani di emergenza per eventi di portata straordinaria, legati ai grandi rischi esistenti nel Paese.
L’impegno richiesto ai volontari di protezione civile è ingente, per questo il regolamento del 2001 prevede anche la tutela economica delle attività. Al volontario, per il periodo di effettivo impiego o di formazione, viene garantito il mantenimento del posto di lavoro, il mantenimento del trattamento economico e previdenziale, la copertura assicurativa.
Usufruisce poi di rimborsi relativi alle spese sostenute (per esempio per i trasferimenti), mentre alle organizzazioni sono riconosciuti contributi e rimborsi anche in relazione ai mezzi e alle apparecchiature messe in campo.
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