Formazione
Protezione civile sempre più europea
Dopo gli attentanti di Madrid la commissione Ue ha elaborato una Comunicazione in cui viene illustrato il potenziamneto del sistema.
Con la decisione 2001/792 era stato istituito il meccanismo comunitario di maggiore cooeprazione negli interventi di soccorso della protezione civile. Non solo attacchi terroristici ma anche catastrofi naturali, le innondazioni e gli incendi nelle foreste europee, i terremoti in Iran, Algeria e Marocco hanno dimostrato la necessità di un approccio comunitario più concertato e meglio definito. La comunicazione si propone inanzitutto di colmare le lacune in materia di informazione, integrando e ampliando la banca dati che individua i mezzi di soccorso potenzialemnte disponibili a livello europeo. Verrà approntato un programma di formazione ed esercitazioni comuni per garantire che le squadre e gli esperti dei diversi paesi possano lavorare insieme adoperando mezzi esteri.
Un vero e proprio distintivo comune per le squadre d’intervento contribuirà a individuare la forza ad hoc di protezione civile ad accrescere la visibilità della solidarietà europea. Infine la commissione intende presentare proposte destinate a garantire la disponibilità finanziaria per il trasporto e altri costi sostenuti nelle fasi iniziali delle crisi all’interno e all’esterno dell’unione europea.
Sulla gazzetta europea (GUCE n. C92 del 16 aprile 2004)sono stati pubblicati tre inviti a presentare proposte riguardanti la cooperazione comunitaria in materia di cooperazione civile(scad. 28 maggio 2004); la cooperazione rafforzata negli interventi di soccorsdo (scad. 15 giugno 2004)e il finanziamenteo ad hoc per le esercitazioni (scad. 30 giugno 2004).
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.