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Protesta a Roma, tensioni con la polizia

Salgono a tre i feriti tra i manifestanti dei comuni colpiti dal terremoto. Colpito anche il sindaco Cialente.

di Antonio Sgobba

La marcia di protesta degli aquilani a Roma è stata bloccata dai mezzi blindati della polizia. I cinquemila manifestanti partendo da piazza Venezia, volevano arrivare in corteo, non autorizzato, sotto al Parlamento. Polizia e carabinieri hanno sbarrato loro ogni accesso da via del Corso e via del Plebiscito dove risiede il premier Berlusconi. Ci sono stati tafferugli tra una cinquantina di manifestanti e le forze dell’ordine che attuano il blocco. Una ragazza lamenta di essere stata colpita accidentalmente al volto. Sono state lanciate bottiglie piene di acqua e un ragazzo è stato ferito al volto ed è uscito dal corteo con il viso completamente sanguinante. Anche il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente,  e il deputato Pd Giovanni Lolli, sono stati colpiti da manganellate, secondo quanto riferisce Il Centro. Anche il leader dell’Idv, Antonio Di Pietro, ha raggiunto via del Corso. Di Pietro ha invitato i manifestanti alla calma e spiegato che Piazza del Parlamento è occupata; è infatti in corso la manifestazione delle associazioni dei disabili. Il leader dell’Idv, dopo un incontro col questore, ha raggiunto un accordo che consentirà ai manifestanti di arrivare a Montecitorio.

Gli aquilani sono concentrati in piazza Venezia, esibiscono i gonfaloni dei comuni presenti e fanno sentire la propria voce scampanellando e fischiando. Al grido «l’Aquila, l’Aquila» continuano a spingere, respinti dalle forze dell’ordine. Vorrebbero raggiungere la sede della Camera e successivamente quella del Senato per protestare contro l’abbandono dell’Aquila dopo il terremoto e per chiedere soprattutto una legge organica per la ricostruzione. Si protesta anche per le tasse, che da dicembre i cittadini dovrebbero ricominciare a pagare al cento per cento.

Sono arrivati dal capoluogo ma anche dai paesi limitrofi come San Demetrio, Fossa, Torre dei Passeri, in provincia di Pescara, e Sulmona, che pur non essendo stata inserita nell’area dell’epicentro del sisma del 6 aprile 2009 ha subito danni. Hanno raggiunto Roma con 40 autobus e in auto, l’obiettivo è raggiungere piazza Navona nel pomeriggio. Alla manifestazione, organizzata dal Popolo delle carriole del presidio di piazza del Duomo, hanno aderito tra gli altri i comitati «3 e 32», «Rete Aq», «Eva» (Eco villaggio autocostruito), «Cittadini per i cittadini» e gli universitari che abitavano nella Casa dello studente. Sulle magliette dei manifestanti c’è scritto «forti e gentili», come diceva D’Annunzio, «ma non fessi», portano bandiere nere e verdi, i colori della città.


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