Volontariato
Protagonismo giovanile nell’accordo tra Agesci e Save the Children
Grazie all'iniziativa di collaborazione saranno promossi i percorsi di cittadinanza attiva proposti da Save the Children e delle attività di volontariato locale e nazionale con l’obiettivo di diffondere tale opportunità sul territorio, in modo da valorizzare e presentare gli scopi educativi dell’Agesci nell’ambito della partecipazione sociale e civica. I destinatari saranno in particolare giovani tra i 16 e i 21 anni della Branca Rover e Scolte
di Redazione
È stato siglato a Roma un accordo di collaborazione tra l'Agesci, Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani e Save the Children. L’obiettivo è quello di sviluppare una sinergia efficace fra le attività di Save the Children e le azioni di servizio operate localmente dai diversi gruppi scout dell’Agesci.
Ler due organizzazioni – ricorda una nota congiunta – che già collaborano all’interno dei tavoli del Terzo settore per la promozione della partecipazione dei ragazzi e delle ragazze, in particolare nel Gruppo di Lavoro per la Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (Gruppo Crc), attraverso questo accordo prevedono varie attività congiunte e concrete. Si parla di laboratori, iniziative locali, corsi gratuiti di formazione e attività di servizio al territorio per i ragazzi e le ragazze della Branca Rover e Scolte (16/21 anni) e per i soci adulti dell'Agesci.
Inoltre, sempre rivolto ai ragazzi e alle ragazze della stessa fascia d'età, la possibilità di partecipare al programma “Volontari per l’educazione”, che ha come obiettivo il supporto scolastico online per le ragazze e i ragazzi a rischio di dispersione scolastica.
A sottoscrivere il documento dell’accordo lo scorso 2 dicembre sono stati Roberta Vincini e Francesco Scoppola, presidenti del Comitato nazionale Agesci e Raffaela Milano (al centro nella foto in apertura con Vincini e Scoppola), direttrice Programmi Italia Europa di Save the Children, che hanno espresso la propria soddisfazione per la firma del protocollo, sottolineando «come attraverso di esso si intende attivare azioni di cambiamento concrete nell’ambito della propria comunità e del proprio ambiente di crescita, in grado di interagire con le istituzioni per la promozione dei diritti, la difesa del bene comune e lo sviluppo dei territori. Una strategia comune per rendere protagonisti i ragazzi e le ragazze e favorirne la partecipazione ai processi decisionali che li coinvolgono».
Foto da ufficio stampa
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