Volontariato

Prostituzione: in Emilia liberate 1500 “schiave”

Solo nel corso del 2001 ne sono state liberate 532, e ben 252 di loro hanno anche trovato un lavoro con il progetto "Oltre la Strada"

di Redazione

Stop alla tratta: sono 1500 in Emilia Romagna le ‘schiave’ della prostituzione liberate dal racket nei cinque anni di attivita’ del Progetto ”Oltre la strada”. Solo nel corso del 2001 ne sono state liberate 532, e ben 252 di loro hanno anche trovato un lavoro, grazie soprattutto all’ art.18 della legge Turco-Napolitano sull’ immigrazione che negli ultimi due anni ha consentito il rilascio di uno speciale permesso di soggiorno alle vittime delle organizzazioni criminali per proteggerle dal racket attraverso programmi di accoglienza e reinserimento sociale. Oltre 530 di queste ragazze costrette a prostituirsi, quasi tutte straniere e giovanissime, hanno anche trovato il coraggio di denunciare i propri sfruttatori. ”Oltre la strada” si basa su una rete regionale di 12 Comuni dell’ Emilia Romagna, Aziende Usl, Consorzi socio sanitari, associazioni ed enti di volontariato come le Case delle donne, la Caritas e la comunita’ di Don Benzi, che operano in stretta relazione con le forze dell’ ordine avvalendosi dell’ art.18. Dei benefici della sua applicazione si e’ parlato nel corso del convegno internazionale ”Oltre la tratta”, organizzato nell’ Auditorium della Regione: ”E’ uno strumento indispensabile che ci pone all’ avanguardia in Europa”, ha sottolineato l’ assessore Gianluca Borghi assicurando la continuita’ dell’ impegno della Regione nella lotta contro lo sfruttamento sessuale di donne e minori ”in attesa che il Governo chiarisca la propria linea di intervento sulla prostituzione”. Come nel caso del numero verde nazionale 800.290.290 che raccoglie le richieste di aiuto (quasi mezzo milione nell’ ultimo anno e mezzo, di cui 18.000 in Emilia Romagna), che scadra’ il 30 giugno e non si sa ancora che fine fara’. Dal ’96 ad oggi ”Oltre la strada” ha stabilito oltre 30 mila contatti, con una media di 500 programmi di protezione all’ anno avviati nella sola Emilia Romagna, che rappresentano un quarto di tutti i progetti realizzati in Italia. Delle 532 donne prese in carico dai progetti di accoglienza nel corso del 2001, il 7% e’ minorenne e quasi il 60% ha fra i 18 e i 24 anni: tutte vittime della violenza e dello sfruttamento che vengono soprattutto da Nigeria (42,1%), Moldavia (31%), Ucraina (22,7%) e Albania (14,9%). Anche quest’ anno il Dipartimento per le Pari Opportunita’ ha concesso alla Regione una finanziamento di 421.000.000 euro, pari al 70% dei fondi complessivi, e tra le novita’ del 2002 l’ Emilia Romagna dara’ vita a un Centro Risorse Accoglienza che terra’ costantemente monitorata la situazione delle abitazioni disponibili sul territorio.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA