Cultura

Prostituzione: Eros center, la posizione della Caritas

“Dopo le case chiuse, ora propongono gli eros center, ma la nostra posizione non cambia”.

di Redazione

Don Vittorio Nozza, direttore della Caritas Italiana replica così alla proposta Bossi che tante reazioni ha suscitato anche tra le forze di maggioranza e dice ?Proporre ora gli eros center è un passo indietro, a livello culturale e di rispetto della dignità della donna?. ?Va anche considerato ? aggiunge don Nozza – che la prostituzione sulle strade è effettuata per lo più da donne straniere di cui la maggioranza in stato di schiavitù e tutte queste donne prostituite sono irregolari o clandestine. Quindi, in funzione di una eventuale regolamentazione della prostituzione, si dovrebbe ricorrere o ad una “pulizia” generale e indiscriminata con retate ed espulsioni ? non tenendo conto delle persone e dei singoli drammi – o ad una sanatoria ad hoc?. La Caritas Italiana sottolinea anche che riconoscere la prostituzione come attività lavorativa e quindi la possibilità di esercitarla secondo diritti e doveri, sarebbe nocivo in termini culturali. Infatti ogni legge dovrebbe esprimere un valore riconosciuto come bene all’interno della convivenza sociale e umana. Si potrebbe così arrivare al paradosso di abbandonare ogni positiva conquista nell?ottica della promozione della donna, di una relazione matura e responsabile con l’altro sesso; e, di conseguenza, attenuare fino ad annullarla, la tensione a sviluppare progetti educativi. E? importante allora riaffermare la dignità della donna, anche a partire dalla considerazione che il corpo è un valore della persona; occorre un impegno maggiore per costruire progetti di liberazione della donna che sia sulla strada che in appartamenti o in eros center subisce una vera e propria schiavitù e nuove forme di sfruttamento; bisogna lavorare nelle scuole, nei luoghi di aggregazione giovanile per un’educazione alla sessualità e al rispetto del corpo, abbandonando ogni forma di disprezzo della dignità della donna; è necessario costruire progetti di sensibilizzazione e di condivisone, di sviluppo dei Paesi del Sud del Mondo o dell’Est europeo, a favore del lavoro, dello studio e della pari dignità delle donne, così da salvaguardare ragazze minorenni e donne, dall’ingresso in circuiti perversi di sfruttamento e di schiavitù. ?Come cristiani ? conclude Nozza ? dobbiamo riaffermare il valore sacrale del corpo umano, volto della persona, tempio dello Spirito Santo. Non può divenire merce di scambio, strumento contrattuale. Dobbiamo chiederci: se il dibattito in campo medico sulla donazione degli organi ha portato a considerare immorale vendere parti del proprio corpo, è possibile accettare che tutto il corpo sia posto in vendita, in qualsiasi forma??.


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