Famiglia

Prostituzione: 27 mila chiamate al numero verde

Bilancio dei primi sei mesi: solo nell'11% dei casi la telefonata è venuta dalle ragazze sfruttate

di Paola Mattei

Sono state 27.613 le chiamate al numero verde contro la prostituzione istituito nel 2000 dal Ministero per gli affari sociali e da quello per le pari opportunita’: le chiamate ricevute fra il 18 luglio 2000 e il 18 gennaio 2001 erano effettuate nel 44% dei casi da cittadini, dal 13% da parenti, dal 12% dai clienti e solo nell’11% dei casi dalle vittime della tratta. Le lucciole risultavano nel 38% dei casi nigeriane, nel 22% provenienti da Paesi dell’est, nel 20% albanesi, nel 14% di altri Paesi, il 6% non ha risposto. Questi i dati contenuti insieme a una mappa parziale della prostituzione nel primo rapporto semestrale stilato dagli operatori del numero verde 800-290.290. Le chiamate al numero verde arrivavano nell’11% dei casi dalla Campania e Basilicata, seguita da Lombardia (10%), Piemonte (9%), Lazio (7%), Triveneto (7%), Emilia Romagna (6%). Sono state dirottate nel 16% dei casi al centro periferico di assistenza di Napoli, di Roma (9%), Milano e Palermo (6%). I centri di accoglienza, oltre che dalla Caritas e da enti locali, dal 1995 vengono gestiti anche dall’Unione superiori maggiori d’Italia, organizzazione formata da tutte le congregazioni femminili italiane che sei anni fa ha raccolto l’appello lanciato da un vescovo nigeriano sulla tratta in Italia. ”Oggi siamo presenti sul territorio italiano con piu’ di 30 comunita’ di recupero” spiega suor Eugenia Lorenzi, vulcanica 74enne alla guida dei servizi sociali dell’Usmi. ”Impossibile fare una stima delle ragazze che abbiamo tolto dalla strada: sono state decine in questi anni – racconta suor Eugenia – ma e’ un lavoro lungo e difficile. Molte vengono portate qui dai clienti, sia giovani che adulti che magari si impietosiscono perche’ le vedono della stessa eta’ delle figlie. L’istituzione del numero verde e’ stato di fondamentale importanza non solo perche’ ci ha reso molto piu’ accessibili, ma anche perche’ ha reso evidente che uscire dal giro e’ possibile, e denunciare gli sfruttatori consente di ottenere il permesso di soggiorno e iniziare un recupero che puo’ portare al lavoro”.


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