Economia
Prosperity thinking: azioni per dare forma al futuro
L'economista Maria Vella rilegge i temi affrontati nelle 18 edizioni delle Giornate di Bertinoro, che hanno saputo anticipare le grandi linee di pensiero che oggi ci portano a indicare nella prosperità inclusiva il frame dello sviluppo
di Maria Vella
In attesa della nuova edizione delle Giornate di Bertinoro, uno sguardo ai temi affrontati nelle precedenti 18 edizioni consente di tracciare un excursus che riflette gli odierni disastri e conflitti politici, economici, ambientali, sociali ed i principi contenuti nel recente Codice del Terzo settore, emanato nel 2017 ed ancora non concluso nonostante i propositi iniziali, con ritardi che stanno danneggiando le potenzialità economiche della solidarietà italiana e mondiale, in un clima sociale e politico sul quale hanno lasciato una traccia profonda le recessioni del 2008 dovute alla grande crisi delle economie atlantiche. L’attenzione per l’Economia civile, che in Italia tende a ricomprendere una molteplicità di diverse forme di impresa, diversamente definite, negli ultimi anni è costantemente cresciuta in tutta Europa, rendendo possibile tracciare la modernità della storia delle GdB.
2018 – La sfida etica nella IV rivoluzione industriale
2017 – Il Terzo settore in transito. Normatività sociale ed economie coesive
2016 – Da spazi a luoghi. Proposte per una nuova ecologia dello sviluppo
2015 – L’economia della coesione nell’era della vulnerabilità
2014 – Dal dualismo alla co-produzione. Il ruolo dell’economia civile
2013 – Ri-generare le istituzioni. Il contributo dell’economia civile all’innovazione istituzionale
2012 – Co-operare. Proposte per uno sviluppo umano integrale
2011- Federalismo fiscale e disuguaglianze territoriali
2010 – Verso l’economia del ben-essere
2009 – L’economia civile nella società del rischio
2008 – Qualità e valore nel Terzo settore
2007 – Regolamentazione del Terzo settore e innovazione sociale
2006 – Le identità del Terzo settore: nuovi scenari di sviluppo e partecipazione
2005 – Rappresentanza: modelli e prospettive per il Terzo settore
2004 – Impresa sociale, diritti di cittadinanza e governance del territorio
2003 – Verso il mercato di qualità sociale
2002 – Costruire l’impresa sociale
2001 – Il modello americano ed i modelli europei a confronto
Nei titoli delle Giornate di Bertinoro è possibile il riferimento a quattro principali attuali problemi delle economie mondiale: disuguaglianze economiche; disastri ambientali e cattiva governance dei territori a causa di comportamenti egoistici e della mancanza di solidarietà; scarsa qualità sociale e sviluppo umano integrale che generano un diffuso odio sociale e razziale, testimoniato dai numerosi focolai di guerre e guerriglie; infine, in una prospettiva nazionale, i ricorrenti ed inevitabili richiami alla necessità del completamento della riforma del Terzo settore, per un’impalcatura precisa e definita dell’impresa civile, di stimolo al welfare circolare, all’innovazione sociale (anche digitale) e al benessere economico-sociale.
1. DISUGUAGLIANZE ECONOMICHE
tema affrontato dalle edizioni 2009, 2011, 2014, 2015
Concetto che richiama all’inevitabile riferimento al "grafico dell’elefante" (Shooting the Elephant), proposto nel 2016 dall’economista serbo-americano Brando Milanovic in un rapporto per la World Bank, poi ripreso in un articolo del New York Times che aiuta a capire chi sono i vincenti e chi i perdenti della globalizzazione: tra il 1988 e il 2008, infatti, i 2/3 più poveri della popolazione mondiale hanno visto aumentare i redditi fra il 40 e l’80%; il dieci per cento più ricco li ha visti aumentare fra il 30 e il 60%; invece il venti per cento intermedio (dove si colloca la classe media occidentale) ha visto un aumento non superiore al 10%). In particolare, disuguaglianze e loro percezione e tolleranza probabilmente, con la crisi delle ideologie del capitalismo, stanno adesso aprendo un varco, in tutta Europa, a una ideologia della solidarietà e ciò è confutato dagli sforzi che ciascun Paese europeo sta attivando per affrontare le crepe più profonde dell’economia che oggi si chiamano disoccupazione e riduzione delle coperture garantite dal welfare (istruzione, assistenza sanitaria, pensioni, protezione contro malattie e infortuni).
2. SOLIDARIETÀ, BEN-ESSERE E GOVERNANCE DEL TERRITORIO
edizioni 2004, 2010 e 2016
Questi temi richiamano indiscutibilmente a quelli dell’ambiente e del clima, che hanno scatenato nell’ultimo anno e in maniera sempre più frequente la ribellione dei giovani guidati da Greta Thunberg, che in vista del summit ONU in programma a New York per intensificare gli sforzi per affrontare la crisi climatica, culminerà con lo sciopero globale delle nuove generazioni per il loro futuro, la chiara dimostrazione della disattenzione delle politiche e delle élites pubbliche ai valori dell’inter-generazionalità (propri della tradizione cooperativa italiana), tracciando l’incertezza verso il futuro da parte, soprattutto, dei giovani e delle categorie disagiate, finora impassibili dinanzi ad un mercato e ad un potere politico deumanizzanti e ad un diffuso pregiudizio etnico. «Si tratta di un movimento epocale, da appoggiare con entusiasmo: perché ha come centro la vita, la stessa possibilità di futuro», ha detto il presidente del Parlamento europeo David Sassoli: speranza e ricerca di soluzioni per il futuro che da sempre permeano le diverse edizioni delle Giornate di Bertinoro con l’intenzione che, come scrive la diplomatica statunitense presente presso la Santa Sede in Italia, Mary Ann Glendon: «gli Stati democratici e il libero mercato dovrebbero sentire il bisogno di astenersi dall’imporre i loro propri valori indiscriminatamente a tutte le istituzioni della società civile. Essi potrebbero persino aver bisogno, per il loro stesso bene, di aiutare attivamente i gruppi e le strutture la cui principale fedeltà non è nei confronti dello Stato e i cui valori più alti non sono l’efficienza, la produttività o l’individualismo».
3. QUALITÀ SOCIALE, I NUOVI SCENARI DI SVILUPPO E PARTECIPAZIONE e PROPOSTE PER UNO SVILUPPO UMANO INTEGRALE
edizioni 2003, 2006, 2008, 2012
Strettamente interconnesse a quelle precedenti, sono sicuramente tematiche che, ad una disamina complessiva, si intersecano con i drammi e la complessità della società odierna che, indifferente alle ricorrenti proposte alternative di risoluzione, oggi versa in una situazione in cui gli echi degli incontri del passato a Bertinoro si ripropongono nella loro gravità ed improrogabilità. Il “fulcro del malessere” è molto più vicino a noi di quanto non lo era stato precedentemente: gli Stati Uniti ieri e l’Europa oggi, sono epicentro dei due picchi di crisi che in poco tempo ha colpito mercati e società: le GdB di dieci anni fa, nel 2009, già allora dimostravano che il valore sociale delle attività del mercato civile (profit e non profit) e della solidarietà rappresentano sicuramente le basi da cui ripartire, conciliando diversi interessi e bisogni, valorizzando i legami sociali, i beni collettivi e la capacità di condivisione: legami su cui l’Europa ha costruito la sua storia. Ecco dunque che i soggetti dell’Economia Civile, intrinsecamente dotati di quelle peculiarità consone ad affrontare le motivazioni “endogene” della crisi, devono nuovamente attivarsi per garantire che, sia i livelli di coesione sociale che le situazioni economiche dei cittadini non subiscano un crollo: oggi, direi finalmente, la visione dell’Economia Civile rivela la sua modernità, per la capacità di interpretare le soluzioni e le modalità con cui superare le dinamiche che stanno caratterizzando la nostra società. L’Economia Civile ed i soggetti che per essa operano hanno, infatti, davanti la sfida di immaginare un futuro che sottragga la nostra società ad una prospettiva puramente neo-consumistica dell’esistenza, favorendo lo sviluppo di relazioni ed economie inclusive (prosperità inclusiva). In altri termini, evocano “l’urgenza di un nuovo umanesimo” in grado di dimostrare la superiorità di un umanesimo relazionale, che offre criteri di vita più felicitanti per le persone e più sostenibili per le società (Vera Zamagni, 2018).
4. RIFORMA
edizioni 2002, 2005, 2007, 2013, 2017,2018
Oggi, l'economia civile (o sociale in Europa) nel suo complesso ha le caratteristiche per contribuire alle priorità della strategia di Lisbona, cioè la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Il valore sociale delle attività non profit e della solidarietà rappresentano, infatti, il vero plusvalore di cui hanno bisogno le società moderne. Plusvalore riconoscibile nella Valutazione dell’Impatto Sociale (VIS), di cui recentemente (12 settembre 2019) sono state approvate e riconosciute le “linee guida”, di cui già si parlava nella X edizione delle Giornate di Bertinoro proponendo la possibilità di misurare la qualità, attraverso una metrica adottata in funzione dell’obiettivo che si vuole raggiungere, seppure qualcuno sostenga che ciò sia impossibile. Oggi perciò diventa indispensabile e necessario ricominciare a riflettere sull’importanza della qualità del nostro vivere civile e sul ruolo prioritario delle realtà del Terzo settore che costituiscono elementi cardine ed essenziali della nostra realtà sociale, così come evidenziato da sempre dalla Giornate di Bertinoro nelle sue edizioni annuali.
Photo by Timon Studler on Unsplash
*docente di Economia e gestione del Terzo settore (Università di Siena)
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.