Famiglia

Prosegue il giallo dei baby schiavi del Benin

Secondo Unicef e Terre des Hommes, a bordo dell'Eriteno c'era qualche vittima della tratta

di Redazione

Prosegue il giallo dei baby schiavi del Benin. Secondo un comunicato diffuso dalle autorità del Paese africano, dall’Unicef e dall’organizzazione non governativa Terre des Hommes, a bordo della nave Mv Eriteno attraccata il 17 aprile scorso nel porto di Cotonou c’erano giovani vittime della tratta. Cinque dei 43 bambini a bordo dell’imbarcazione battente bandiera nigeriana avrebbero infatti dichiarato di essere stati venduti per 10 mila franchi beninesi (neanche 30 mila lire) dai propri genitori. Altri otto hanno riferito che i loro accompagnatori non erano mamma e papà, ma degli sconosciuti.
Le autorità locali stanno ancora interrogando alcuni dei presunti baby schiavi, che però sono tuttora sotto shock e faticano a riferire con coerenza come sono andati i fatti. E si affaccia l’ipotesi che quella nave non sia la stessa salpata due settimane prima con a bordo il carico di 200 bambini da vendere come merce.
Il settimanale tedesco Focus riferisce anche di un probabile coinvolgimento del calciatore di origine nigeriana Jonathan Onowareke Akpoborie, che sarebbe proprietario della misteriosa Mv Eriteno. La stampa italiana, invece, dopo il clamore dato alla notizia nei giorni intorno a Pasqua, adesso tace.

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