Camera: un aiuto concreto ai soggetti portatori di handicap e a chi li assiste. Questo il contenuto della proposta di legge (n. 188) presentata da Antonio Guidi di Forza Italia, il 9 maggio dello scorso anno, attualmente all’esame della commissione Affari sociali, in sede referente, che promuove una serie di interventi per la piena integrazione sociale dei cittadini handicappati.
I problemi dei soggetti portatori di handicap, così come la loro integrazione sociale, non sono lontani da una soluzione. È infatti all’esame della commissione Affari sociali, in sede referente, la proposta di legge presentata nel maggio dello scorso anno da Antonio Guidi che offre un aiuto concreto alle persone con gravi handicap e un valido sostegno a chi le assiste. Il documento promuove una serie di misure e interventi finalizzati al superamento di ogni strato di emarginazione. In particolare, all’articolo 1 si propone di superare l’ambiguità contenuta nella legge quadro n. 104 del 1992, stabilendo che gli enti locali non “possono”, ma “devono” intervenire nei confronti dei cittadini in condizioni di gravi handicap.
Tra i compiti degli enti figura anche quello di promuovere, tramite le aziende sanitarie locali, un’attività di verifica della loro qualità di vita, sia in famiglia che in istituto, per evitare qualsiasi tipo di abuso e prevedere, nel contempo, una serie di strumenti finalizzati a ridurre qualsiasi difficoltà. I dati rilevati saranno registrati in una banca dati regionale.
È prevista una riduzione dell’orario di lavoro sino al 50% a favore di chi assiste l’handicappato, sia esso genitore o parente fino al quarto grado, qualunque sia la situazione contrattuale. Viene garantito a quest’ultimo il collocamento in aspettativa per un periodo di tempo non superiore ai diciotto mesi. Sia il part-time, che l’aspettativa saranno considerati utili del trattamento di quiescenza, di previdenza e di anzianità di servizio. Sono eliminate tutte le tasse sull’abitazione di proprietà del portatore di handicap, così come vengono annullate le imposte per successione o donazione a suo favore.
I disabili potranno acquistare qualunque tipo di strumento di comunicazione, come il telefono o il computer, avvalendosi della riduzione dell’aliquota Iva prevista dalla legge n. 429 del 1991, così come viene sancita l’improrogabilità di istituire case-famiglia e centri diurni integrati nel territorio, al fine di ridurre l’angoscia dei familiari sul destino dei propri cari con handicap. Il provvedimento propone, infine, un’assistenza plurispecialistica per tutto l’arco del giorno, svincolata dal reddito individuale o dal cumulo dei redditi del nucleo familiare nel quale vive l’handicappato.
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