Politica

Pronto il piano nazionale per la famiglia

Reperiti altri 56 milioni di euro asili nido e anziani

di Redazione

La famiglia è stata tre volte protagonista, ieri, della Conferenza Unificata. Sono state infatti sancite tre intese fra Stato e Regioni che la riguardano. Per il ministro Riccardi è il segnale forte per «un’inversione di tendenza».

La prima riguarda l’utilizzo di risorse da destinarsi al finanziamento di servizi socio educativi per la prima infanzia e azioni in favore degli anziani e della famiglia; la seconda l’utilizzo delle risorse stanziate sul Fondo per le politiche della famiglia per l’anno 2012; la terza riguarda il Piano nazionale per la famiglia, il primo di cui l’Italia si dota, frutto di un lavoro iniziato nel novembre 2008 con la II Conferenza nazionale della famiglia a Milano. Il Piano nazionale per la Famiglia vede quindi una dotazione finanziaria aggiuntiva, rispetto ai 25 milioni già stanziati, di altri 56 milioni di euro e potrebbe essere approvato «molto prima dell’estate», forse già per metà maggio.

Prima gli anziani e i bambini

Complessivamente questi 81 milioni, andranno «alle famiglie attraverso i Comuni, in particolare su due fasce: gli asili nido, per aiutare i genitori a lavorare e tenere i loro bambini; e gli anziani non autosufficienti, per farli stare a casa, quindi per l’assistenza domiciliare». Per il ministro Riccardi «Ci siamo impegnati ad aprire gli armadi e tirare fuori tutto, abbiamo raschiato il fondo del barile, è stata una scelta di austerità».

Già ieri sono stati sbloccati 45 milioni di euro che si vanno ad aggiungere ai 25 già trasferiti a febbraio e agli 11 milioni erogati nel quadro del ‘fondo per le politiche della famiglia per il 2012’. Oltre agli asili nido e alle sezioni ponte con la materna si prevedono, ha detto il Ministro Riccardi, «altri interventi sulla conciliazione tra lavoro e famiglia, interventi per i genitori, per i nonni: insomma, noi dobbiamo aiutare la famiglia perché questo è un momento in cui sulla famiglia si scaricano tante tensioni e troppe responsabilità».

Finora gli interventi ha ammesso il Ministro «sono stati troppo frammentari, ma con il Piano nazionale per la famiglia si investiranno organicamente le nostre energie e le nostre risorse».


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