Cultura

Programma Ue sanità pubblica: Italia ultima

In 6 anni (1996-2002) approvati due progetti italiani su 171. La denuncia dell'eurodeputato di Forza Italia, Raffaele Costa. Di chi è la colpa?

di Paolo Manzo

Con una interrogazione presentata al commissario europeo per la salute e la protezione dei consumatori, l’irlandese David Byrne, l’eurodeputato Raffaele Costa aveva chiesto di rendere noti tutti i progetti finanziati dalla Commissione Europea nell’ambito dell’ormai concluso Programma Comunitario in tema di promozione della salute pubblica. Con un bilancio di 37 milioni di Euro (circa 70 miliardi di vecchie lire), il programma, attivo dal 1996 al 2002, aveva l’obiettivo di promuovere la salute attraverso l’informazione, l’istruzione e la formazione per migliorare la comprensione dei maggiori fattori che sono alla base delle malattie oggi più frequenti. “Informare i cittadini, educarli alla salute riducendo i fattori di rischio, modificare le loro abitudini alimentari se scorrette e migliorare la formazione dei medici e del personale sanitario. Questi gli obiettivi che il programma si prefiggeva”, spiega l’On. Costa. “Perchè allora un paese come l’Italia con un sistema sanitario in difficoltà nel reperire fondi per questo tipo di attività, non si è dato da fare?”. Perchè dei 171 progetti finanziati in questi 6 anni solo 2 per circa 500.000 euro (poco più di 1 Miliardo di lire) sono italiani? “Si tratta di una situazione inaccettabile, considerando che ogni aiuto a qualsiasi livello nel campo sanitario è prezioso per un bene assoluto come la salute e per i conti dello stato.” Per questo l’On. Costa ha deciso di interrogare nuovamente la Commissione Europea, per fare chiarezza sui motivi che hanno portato a questo risultato. Si tratta di una scarsa conoscenza, in Italia, delle opportunità che l’Europa offre in questo caso alle università, alle strutture sanitarie e chi le amministra, oppure molti progetti con firma italiana sono stati effettivamente presentati e respinti? Ora tocca alla Commissione dare una risposta.


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