Politica
Programma InvestEU: potrebbe essere il volano per l’innovazione sociale
Per il prossimo bilancio a lungo termine dell'UE per il periodo 2021-2027 la Commissione propone di istituire il programma InvestEU, che riunirà in un unico programma i finanziamenti dell'UE in forma di prestiti e di garanzie. Secondo i fondatori della società di advisory PlusValue, è un’opportunità decisiva per la crescita sostenibile made in Europe
di Redazione
«InvestEU accorperà il gran numero di programmi di finanziamento attualmente disponibili, rifacendosi al modello adottato per il piano di investimenti per l'Europa, il cosiddetto piano Juncker, che ha consentito di conseguire importanti risultati. Con InvestEU, la Commissione intende rilanciare l'occupazione, gli investimenti e l'innovazione», è quanto si legge nel comunicato sul sito della Commissione Europea. Il Presidente Jean-Claude Juncker ha dichiarato che «Con il piano di investimenti per l'Europa siamo riusciti con successo a mobilitare gli investimenti privati e a creare occupazione in Europa. Esso ha già consentito di generare almeno 290 miliardi di € di investimenti, che senza il piano non sarebbero stati possibili, e ha fornito finanziamenti a 635 000 piccole imprese. Con InvestEU intendiamo estendere questo modello di successo ai molteplici programmi di finanziamento offerti dall'UE. Con InvestEU intendiamo semplificare, fare di più con meno, e mettere maggiormente l'accento sugli investimenti sociali.»
Secondo Fiorenza Lipparini e Filippo Addarii, fondatori di PlusValue, la società di advisory che punta ad allineare interessi pubblici ed interessi privati, il nuovo piano di investimento 2021 – 27 sarà un volano per la crescita sostenibile.
«La proposta supera le nostre aspettative. Ci rende ottimisti il fatto che il nuovo Multiannual Financial Framework metta al centro l’investimento nelle persone nei programmi e nelle politiche europee».
Il nuovo programma sarà composto dal Fondo InvestEU, dal polo di consulenza InvestEU e dal portale InvestEU.
1. Fondo InvestEU
Mettendo a frutto il successo del piano Juncker, il Fondo InvestEU continuerà a mobilitare gli investimenti pubblici e privati nell'UE, per contribuire a rimediare alla carenza di investimenti, ancora consistente, in Europa. Il nuovo Fondo consentirà in particolare di:
- fare di più con meno: la Commissione propone di destinare al Fondo InvestEU 15,2 miliardi di €. Il bilancio dell'UE potrà quindi fornire una garanzia di 38 miliardi di €, che saranno utilizzati a sostegno dei progetti di importanza strategica in tutta l'UE. Attirando investimenti pubblici e privati, la Commissione prevede che InvestEU consentirà di mobilitare oltre 650 miliardi di € di investimenti aggiuntivi in tutta l'UE nel periodo di 7 anni;
- creare un portafoglio diversificato e flessibile: il Fondo InvestEU sosterrà quattro settori di intervento: infrastrutture sostenibili; ricerca, innovazione e digitalizzazione; piccole e medie imprese; investimenti sociali e competenze. InvestEU sarà inoltre flessibile: potrà reagire ai cambiamenti del mercato e all'evolvere nel tempo delle priorità politiche;
- razionalizzare e semplificare: Il programma InvestEU avrà un'unica struttura di governance coerente e un insieme unico e coerente di requisiti di rendicontazione, evitando in tal modo sovrapposizioni. Con il fondo unico sarà possibile integrare la molteplicità di strumenti finanziari diversi esistenti a livello UE e di norme ad essi applicabili. Maggiore attenzione potrà pertanto essere dedicata ai settori di intervento e agli obiettivi delle politiche: InvestEU sarà strettamente connesso alle priorità delle politiche dell'UE, dal contributo al raggiungimento degli obiettivi di Parigi sui cambiamenti climatici al rispetto del nostro impegno nel pilastro europeo dei diritti sociali;
- mettere a frutto le competenze locali, nazionali e a livello UE dei nostri partner finanziari: dato il suo ruolo di banca pubblica dell'UE, la sua capacità di operare in tutti gli Stati membri e la sua esperienza nella gestione del FEIS, il Gruppo Banca europea per gli investimenti (BEI) continuerà a essere il partner finanziario principale della Commissione nel quadro di InvestEU. Inoltre, a determinate condizioni potranno diventare partner finanziari le banche di promozione nazionali e regionali e altri enti che detengono specifiche competenze ed esperienze;
- aiutare gli Stati membri a utilizzare al meglio i fondi dell'UE a loro disposizione: gli Stati membri avranno la possibilità di convogliare nella garanzia di bilancio di InvestEU parte delle risorse loro assegnate nel quadro dei fondi per la politica di coesione. I fondi convogliati nel Fondo InvestEU beneficeranno della garanzia dell'UE e del suo elevato rating del credito, il che conferirà ulteriore forza agli investimenti nazionali e regionali.I fondi saranno esclusivamente utilizzati a favore dello Stato membro che ha scelto questa soluzione. Inoltre, per agevolare l'attuazione uniforme del Fondo InvestEU, la Commissione sta lavorando all'ulteriore razionalizzazione del controllo in materia di aiuti di Stato sui fondi erogati dagli Stati membri tramite InvestEU.
2. Polo di consulenza InvestEU
Sulla scia del modello del polo europeo di consulenza sugli investimenti del piano per gli investimenti, il polo di consulenza InvestEU integrerà i 13 diversi servizi di consulenza disponibili in uno sportello unico di assistenza allo sviluppo dei progetti. Esso fornirà supporto tecnico e assistenza per contribuire alla preparazione, allo sviluppo, alla strutturazione e all'attuazione di progetti, con particolare riguardo allo sviluppo delle capacità.
3. Portale dei progetti di investimento europei
Nel quadro del programma InvestEU continuerà ad operare il portale dei progetti di investimento europei del piano di investimenti, che dà visibilità ai progetti di investimento in tutta l'UE. Il portale riunirà gli investitori e i promotori di progetti, fornendo una base di dati facilmente accessibile e di facile utilizzo, conferendo maggiore visibilità ai progetti e consentendo agli investitori di trovare opportunità di investimento nel settore o nel luogo di loro interesse.
Le riforme strutturali restano essenziali
Da soli i finanziamenti dell'UE non sono sufficienti per risolvere il problema del basso livello di investimenti in Europa. Gli Stati membri dovrebbero utilizzare tutto il sostegno offerto per rimuovere gli ostacoli nazionali agli investimenti e migliorare il contesto imprenditoriale nel loro paese, in particolare attraverso l'attuazione delle raccomandazioni specifiche per paese del semestre europeo. Il 31 maggio la Commissione ha proposto la creazione di un programma di sostegno alle riforme, che consentirà di sostenere le riforme prioritarie in tutti gli Stati membri dell'UE, con un bilancio complessivo di 25 miliardi di €. Oltre al sostegno finanziario alle riforme, questo nuovo programma prevede anche l'assistenza tecnica e la consulenza.
Prossime tappe
Un accordo in tempi brevi sul bilancio complessivo a lungo termine dell'UE e sulle relative proposte settoriali è fondamentale per assicurare che i fondi dell'UE consentano di ottenere risultati concreti il prima possibile. In caso di ritardi perdurerebbe il basso livello di investimenti pubblici e privati nell'UE, il che avrebbe conseguenze tangibili sulla crescita e l'occupazione negli Stati membri.
Un accordo nel 2019 sul prossimo bilancio a lungo termine consentirebbe una transizione agevole tra il vigente bilancio a lungo termine (2014-2020) e il nuovo bilancio, assicurando la prevedibilità e la continuità dei finanziamenti a beneficio di tutti.
Contesto
Dal lancio del piano Juncker sono migliorate le condizioni di investimento in Europa, grazie alle riforme strutturali realizzate dagli Stati membri, ad una situazione economica più favorevole e a interventi come il FEIS. Tuttavia, c'è ancora una notevole carenza di investimenti in Europa:
- gli investimenti in attività che presentano un maggiore rischio, come la ricerca e l'innovazione, sono ancora inadeguati, con conseguenze dannose per la competitività economica e industriale dell'Unione e per la qualità della vita dei suoi cittadini;
- nell'UE gli investimenti infrastrutturali sono stati pari all'1,8% del PIL dell'UE nel 2016, rispetto al 2,2% nel 2009;
- inoltre, dobbiamo soddisfare il fabbisogno di investimenti strutturali dell'UE per far fronte allo sviluppo tecnologico e alla competitività a livello mondiale, anche per quanto riguarda l'innovazione, le competenze, le infrastrutture, le piccole e medie imprese, e alla necessità di affrontare le principali sfide sociali, quali la sostenibilità e l'invecchiamento della popolazione.
Il piano di investimenti per l'Europa, il cosiddetto piano Juncker, è stato lanciato nel novembre 2014, per invertire il calo tendenziale dei livelli già bassi degli investimenti e per riportare l'Europa sulla via della ripresa economica. Secondo le previsioni, le operazioni approvate nell'ambito del Fondo europeo per gli investimenti strategici del piano Juncker dovrebbero generare, al maggio 2018, 287 miliardi di € di investimenti. Circa 635 000 piccole e medie imprese dovrebbero beneficiare di un migliore accesso ai finanziamenti.
Il 12 dicembre 2017 il Parlamento europeo e gli Stati membri hanno raggiunto un accordo sul regolamento per rafforzare il FEIS e per estendere l'obiettivo di investimento a 500 miliardi di € entro la fine del 2020. Il regolamento FEIS 2.0 è entrato in vigore il 30 dicembre 2017.
Il documento di riflessione della Commissione sul futuro delle finanze dell'UE del 28 giugno 2017 ha evidenziato la necessità di “fare di più con meno” e di sfruttare al meglio il bilancio dell'UE in tempi di restrizioni di bilancio.
La valutazione indipendente del FEIS, pubblicata nel giugno 2018, conclude che la garanzia dell'UE è un modo efficace per la BEI di aumentare il volume delle operazioni più rischiose, oltre a richiede meno risorse di bilancio rispetto agli strumenti finanziari. Essa sottolinea anche la necessità di continuare a migliorare l'accesso ai finanziamenti per favorire l'innovazione, nonché di rafforzare le sinergie con altri programmi di finanziamento dell'UE.
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