Non profit

Programma di Emergenza SOS in Siria

SOS Villaggi dei Bambini in Siria con l’aiuto dell’ufficio regionale SOS per il Medio Oriente ha attivato un programma di emergenza per i rifugiati libanesi in fuga dai bombardamenti.

di SOS Italia

La piccola Aila sta giocando e disegnando per la prima volta dopo settimane. Aila è arrivata al centro SOS di Zebdein con la sua famiglia, scappata da Baalbeck, Libano. Aila non è l?unica bambina che finalmente può distrarsi un po? e giocare come una ?normale bambina? dopo settimane di bombardamenti e paura. Dozzine di bambini Libanesi con le loro famiglie hanno ora un rifugio sicuro nel centro di emergenza SOS in Siria. Il centro SOS, situato in una scuola vicino a Damasco, accoglie circa 130 rifugiati dal Libano. In coordinamento con la Mezzaluna Rossa Siriana, SOS Villaggi dei Bambini ha procurato e allestito le aule con materassi, cuscini e coperte. Non è molto, ma almeno queste persone possono ritrovare un po? di pace e senso di sicurezza qui. SOS Villaggi dei Bambini sta provvedendo ai bisogni di base dei rifugiati come assistenza medica e cibo. Ci sono poi anche le attività per sollevare il morale dei rifugiati, specialmente dei bambini. Per esempio qualche giorno fa è stato organizzato uno spettacolo con un mago e si corsi di disegno per strappare la paura delle bombe dalla mente dei bambini. Per alcuni bambini però sentirsi sicuri non è facile. Uno dei bambini rifugiati era così spaventato che non voleva più giocare all?aperto. Diceva di aver paura degli aeroplani che sganciano le bombe. Ci è voluo un bel po? prima che suo padre e lo staff SOS lo convincessero a sentirsi più sicuro e a non preoccparsi degli aerei. Una famiglia di quattro persone fuggite da Shtorra, un villaggio vicino al confine Siriano, hanno raccontato di essere rimasti per 10 giorni senza elettricità, senza la possibilità di bere e lavarsi per la totale mancanza d?acqua. La madre racconta ? siamo sopravvissuti con l?aiuto di Dio. Due autobus che trasportavano rifugiati dietro di noi sono stati colpiti dal fuoco durante una sosta sulla strada. Noi abbiamo visto tutto..? La prima richiesta di molti rifugiati è l?accesso alla Tv per seguire le notizie. Alcuni si sono disperati a sentire le informazioni sullo stato dei loro villaggi e sullo sviluppo del conflitto. Dopo alcuni giorni di permanenza al centro sembra che il loro umore sia più stabile, ma la più grande paura rimane l?invasione via terra dei loro villaggi. Lo staff SOS in ogni modo tenta di sollevare il morale e di creare una buon atmosfera. I rifugiati ora stanno cercando di rendere la loro permaneza meno traumatica possibile e aspettano un segnale per tronare a casa. Il responsabile SOS del centro di Zebdein afferma. ? Stiamo aiutando con il cuore queste persone e aspettiamo insieme a loro il momento in cui potranno fare ritorno alle loro case?.


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