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Progetto Selfie, l’universo dell’adolescenza visto dall’interno

Selfie è nato con lo scopo di delineare un quadro degli stili di vita adolescenziali. L’ultima indagine portata avanti riguarda il comune di Legnano, provincia di Milano. Sono stati coinvolti 3mila ragazzi delle scuole medie e superiori del territorio: il 61% dei ragazzi delle scuole superiori dichiara di utilizzare lo smartphone anche la notte; quasi il 37% dei ragazzi dice di non essere soddisfatto della propria immagine, il 49% cambierebbe qualcosa per piacere agli altri, il 26.34% ha compiuto, almeno una volta, atti di autolesionismo

di Anna Spena

Il progetto Selfie – Indagini sugli stili di Vita Giovanili, è nato con lo scopo di scoprire i gusti, le abitudini e le idee dei ragazzi, permettendoci di delineare un quadro significativo degli stili di vita adolescenziali. È stato così creato uno strumento di lavoro per le scuole, valido sia come contributo alla conoscenza complessiva degli studenti sia come premessa per un lavoro più approfondito verso target specifici di studenti.

Il progetto, realizzato dalla Fondazione Exodus di don Mazzi, è pensato come il primo passo di una progettazione della scuola per azioni di integrazione mirate o come premessa di progetti su classi o gruppi per il contrasto al disagio scolastico. Tutta la ricerca si è trasformata in due prodotti editoriali: “Selfie: istantanee dalla generazione 2.0” – San Paolo Edizioni (2017) e “Storie(s) – Dove nasce il nuovo. Un viaggio nella vita degli adolescenti”. – Erickson Edizioni (2019). Ma quest’anno l’analisi è stata ripetuta nel comune di Legnano, e ha visto la collaborazione del Centro Studi Semi di Melo (nato dalla collaborazione tra la Fondazione Exodus e la Casa del Giovane di Pavia), il Sistema Sfida Educativa Relè – Rete legnanese per l’educazione coordinata dal comune di Legnano, e Fondazione Exodus, con il supporto tecnico – metodologico dell’Università Bicocca di Milano. La ricerca ha coinvolto 3mila studenti delle scuole medie e dei licei.

«L’argomento che sta alla base di questa ricerca», dice Franco Taverna di Fondazione Exodus, «è l’universo dell’adolescenza, vista da dentro. I numeri sbattuti da soli in prima pagina per suscitare clamore da soli servono a poco. Ma i numeri, messi nelle mani giuste, possono essere anche strumenti di lavoro. Anche a Legnano quello che abbiamo fatto non è una ricerca accademica. Ma ci siamo mossi con la convinzione che bisogna partire dal basso per conoscere i ragazzi: chi sono, cosa pensano, cosa desiderano?». La fase di somministrazione dei questionari si è svolta prima dell’emergenza Coronavirus, fatta eccezione per due istituti che l’hanno svolta da remoto.

L’indagine parte da questa consapevolezza: l’adolescenza è il periodo di maggior cambiamento nella vita dell’individuo. Ma in questa fase i comportamenti a rischio che possono essere assunti dai ragazzi sono molteplici e frequenti.

«Stiamo cercando di guardare dentro questo mondo del disagio giovanile», dice Simone Feder, della Casa del Giovane di Pavia. «Dobbiamo capire concretamente cosa poter fare per questo disagio, che è sempre più complesso e ci interpella».

Tra i dati raccolti: il 37% dei ragazzi delle scuole medie e il 61% delle scuole superiori dichiara di utilizzare lo smartphone anche la notte; Instagram è il social più utilizzato e il 23% dei ragazzi alle scuole superiori dichiara di aver pubblicato foto osé di ste stesso. Già alle medie il 27% ha giocato almeno una volta d’azzardo e alle scuole superiori il dato arriva al 65%. Alle scuole superiori quasi il 37% dei ragazzi dice di non essere soddisfatto della propria immagine, il 49% cambierebbe qualcosa per piacere agli altri, il 26.34% ha compiuto, almeno una volta, atti di autolesionismo. «Alla luce di questi dati», continua Taverna, «la scuola può e deve fare qualcosa. Questi dati raccontano dei nostri figli. Il prossimo passo del progetto Selfie è selezionare altre due città di uguali dimensioni di Legnano, al sud e al centro Italia, e poi compararne i dati».

In allegato il report completo.

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