Cultura
Progetto Giovani ci riprova e lancia “Sei tu l’estate”
Gli adolescenti dell’Istituto tumori di Milano dopo il successo di Palle di Natale hanno realizzato una nuova canzone e un nuovo video che nel sottotitolo “La danza della pioggia al contrario” racconta di loro e del viaggio nella malattia e nei trattamenti. L’iniziativa ha il sostegno dell’associazione Bianca Garavaglia e grazie ai download punta a sostenere il progetto stesso
Lanciata ieri, 19 giugno, ha già al suo attivo oltre 17mila visualizzazioni in 24 ore. L’obiettivo è ovviamente bissare il successo di Palle di Natale, la canzone del Progetto Giovani dell’Istituto nazionale dei tumori che ha superato gli 11 milioni e 662mila like.
Stiamo parlando di “Sei tu l’estate (la danza della pioggia al contrario)”. Orecchiabile, fresca e leggera come deve essere una canzone estiva ma allo stesso tempo densa di significati. «La danza della pioggia racconta un po’ della magia che si crea nel nostro Reparto, un rito magico, l’acqua che porta la vita e lava via i dolori dell’anima», spiega Andrea Ferrari, responsabile del Progetto Giovani. «Qui la magia è una danza al contrario, perché l’obiettivo è quello di far tornare il sole nella vita degli adolescenti che stanno affrontando una malattia oncologica. C’è magia, quindi, nel Progetto Giovani ma, occorre dirlo, c’è anche molta professionalità, lavoro, fatica e tante persone che si mettono in gioco con passione, inventando un nuovo modello di cura e cultura. Mi piace segnalare il motto che noi adulti del Progetto Giovani ci siamo dati: “Sii creativo, sii entusiasta, sii il meglio che puoi”».
Il Progetto Giovani è parte integrante della Pediatria oncologica dell’Istituto nazionale dei tumori di Milano ed è supportato dall’associazione Bianca Garavaglia onlus (il disegno del fiore verde che si vede nel video è il logo dell’associazione). La musica, come altre forme artistiche, ha un ruolo importante nel percorso di cura dei ragazzi. E lo dimostrano le canzoni “Nuvole di ossigeno” e “Palle di Natale”, ma anche altri progetti artistici come quello fotografico “La ricerca della felicità”, il fumetto “Loop, Indietro non si torna”.
«La musica è per loro una forma di espressione molto amata, immediata, semplice, di aggregazione e di condivisione. Più “facile” di altri percorsi artistici. I ragazzi ci hanno detto che avevano voglia di estate, di viaggiare, di sognare, di ballare. Costruendo ancora una volta qualcosa di bello, insieme. Portando ancora una volta la loro energia in ospedale. Lavorando anche seriamente a un progetto, a un obiettivo», racconta Ferrari. «Ci sono stati mesi di incontri e confronti, tanti scritti – tutte le emozioni e le sensazioni che li portavano a sognare l’estate – che raccolti insieme hanno già portato i ragazzi a vincere un premio letterario Aiom (Associazione Italiana Oncologia Medica). Poi sono arrivati i professionisti, Stefano Signoroni, Faso e Jacopo Sarno, che hanno trasformato tutto questo materiale nel testo finale, insieme alla musica, anche questa pensata e scelta con i ragazzi. A questo si è aggiunto il video, e le registrazioni in sala musica, dove i ragazzi hanno cantato e alcuni di loro anche suonato»
In occasione della presentazione del nuovo video il presidente dell’Int, Enzo Lucchini ha da un lato ricordato i 90 anni dell’Istituto e dall’altro come il Progetto Giovani, parte integrante della struttura complessa di pediatria «per la sua unicità è diventato un modello di riferimento per progetti analoghi in altri centri italiani e un nuovo modo di produrre lavori scientifici, come dimostrano gli articoli pubblicati sul Journal of Clinical oncology».
La canzone è il frutto di sei mesi di lavoro “spalla a spalla”, pazienti adolescenti, medici, professionisti e artisti. Alla base, i testi prodotti da 45 giovani tra i 15 e i 24 anni, di cui 25 tuttora in cura, che hanno prodotto fiumi di parole su ciò che significa per loro l’estate. Insieme a loro ha lavorato il team del Progetto Giovani: il dottor Andrea Ferrari, Paola Gaggiotti, coordinatrice artistica, Matteo Silva, educatore, Laura Veneroni, psicologa e Stefano Signoroni, ricercatore INT e responsabile dei progetti musicali. I testi raccolti sono quindi stati elaborati e trasformati nella canzone vera e propria da Signoroni stesso insieme a Faso, il bassista di Elio e le Storie Tese che già aveva collaborato alla canzone Nuvole di Ossigeno, e a Jacopo Sarno, Giacomo Ruggeri e Tommaso Ruggeri, che avevano già lavorato per Palle di Natale. Sarno, inoltre, è anche il regista del videoclip che accompagna la canzone, realizzato da CloverThree Music.
Canzone e video sono stati resi possibili ancora una volta grazie al contributo dell’Associazione Bianca Garavaglia onlus. Il ricavato dei download della canzone dalle piattaforme musicali digitali (qui il link iTunes) saranno devoluti in favore dello stesso Progetto Giovani.
Ma cosa raccontano i ragazzi in “Sei tu l’estate”? «Nei loro testi e nel video c’è molta poesia, c’è malinconia, c’è la voglia di estate di tutti i ragazzi, nuove amicizie, nuovi amori, serate trascorse a guardare le stelle. Alcune frasi scritte da loro sono proprio belle: “Non restare chiuso in te stesso a cercare un’isola che non c'è, ci sono milioni di granelli (di sabbia) che aspettano solo te”, scrive Matteo Davide. “Per sentirci veramente in estate non basta vedere fuori dalle nostre finestre uno splendido sole che brilla nel cielo. È necessario che quel sole splenda prima di tutto dentro di noi”, dice Marygabry. “Vado alla stazione a prendere un treno con uno zaino sulle spalle e un amico sincero. Una notte in campeggio e una in ostello, disegniamo il mondo con una penna e un pastello” (Anna)» racconta Andrea Ferrari.
«Ma ci sono anche riferimenti all’ospedale. O agli amici che non ci sono più, in questo mondo assurdo del “non c’è un perché”. Ancora Matteo Davide: “Come una conchiglia, raccolta sulla sabbia, quest'estate tu non ci sei e non sai quanta rabbia; ti giuro, qui manca troppo la tua compagnia, ma sappi, dalla memoria non potrai andare via”. E c’è molto il parallelismo tra il viaggio dell’estate, sognato da tempo, e il viaggio del percorso di cura, il viaggio della malattia. È un po’ quello che c’è nel video, dove i ragazzi preparano la valigia e non si capisce se è per andare in ospedale – la loro quotidianità – o per partire per un viaggio, o un luogo segreto dove trovare amicizia e leggerezza e amore e musica, anche dove in teoria non dovrebbe esserci spazio se non per le cure».
La canzone parla di viaggi “Lo zaino è pronto e partirò, stanotte già lo so che non dormirò” e non è difficile fare un parallelo con il viaggio nei trattamenti. «Curare gli adolescenti significa essere in grado di offrire loro infrastrutture e servizi adeguati», interviene Maura Massimino, Direttore della Struttura Complessa Pediatria Oncologica dell’Istituto tumori. «Purtroppo questo non sempre accade. Dal punto di vista clinico infatti gli adolescenti sono in un certo senso in una terra di mezzo, con difficoltà di accesso alle cure di eccellenza e di arruolamento negli studi clinici. Il nostro Progetto Giovani è nato proprio con l’obiettivo di superare questi ostacoli e di migliorare la qualità delle cure e della vita».
«Le cure oncologiche sono inevitabilmente impegnative» conclude Andrea Ferrari. «E lo sono ancora di più per i giovani. Questo comporta anche momenti relazionali complessi. Il Progetto Giovani cerca di proporre un nuovo approccio alla relazione medico-paziente, o meglio alla relazione adulto-ragazzo. I progetti creativi non cancellano la realtà della malattia, ma offrono al ragazzo un modo per raccontarsi e un’opportunità per capire l’importanza di aprirsi agli altri, équipe, altri pazienti e coetanei sani».
In apertura foto dal back stage del video – Immagini di Veronica Garavaglia
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