Welfare

Progetto Fertilità, un bilancio Scalvini: ve li do io 100mila posti di lavoro

Lanciato lo scorso ottobre con lo scopo di favorire la nascita di cooperative sociali al Sud, il progetto è stato un grande successo.

di Redazione

In due mesi sono stati presentati 529 progetti di impresa sociale. «è la dimostrazione migliore della vitalità e della capacità progettuale dell?imprenditoria sociale nel nostro Paese». Felice Scalvini, vicepresidente di Confcooperative, è uno degli ispiratori del Progetto Fertilità che ha visto gli uffici di Sviluppo Italia invasi da centinaia di idee imprenditoriali. Vita: Qual è stato il segreto di questo successo? Felice Scalvini: Con questo progetto si è dato corpo a un?idea che vado sostenendo da tempo: quella di mettere a punto strumenti che favoriscano il non profit. Il Progetto Fertilità si propone di valorizzare la capacità di sviluppo autonomo, naturale della cooperazione sociale così da favorirne la proliferazione anche nelle regioni che presentano ritardi di sviluppo. Tenendo conto che in alcune zone del Paese vi è ormai una densità di 1 cooperativa sociale ogni 5mila abitanti, e che il fabbisogno dei servizi da esse realizzati dovrebbe risultare equamente distribuito su tutto il territorio, non pare azzardato ritenere che vi sia, in prospettiva, lo spazio per un raddoppio del numero delle cooperative e di conseguenza per la creazione di circa 100mila nuovi posti di lavoro. Si è così pensato di mettere in cantiere una linea di finanziamento per progetti presentati da soggetti già affermati che intendano impegnarsi per la promozione e l?affiancamento di nuove cooperative sociali, localizzate nelle aree in ritardo di sviluppo. Poiché le esperienze sino a oggi realizzate testimoniano che in questo settore è possibile realizzare un posto di lavoro aggiuntivo con un intervento di sostegno dell?ordine di circa 13mila euro, si può ragionevolmente prevedere che uno stanziamento di 60 milioni di euro possa portare, entro 18 mesi, alla creazione di circa 3mila nuovi posti di lavoro, attraverso la nascita di 150-200 cooperative sociali. A ciò è prevedibile si aggiunga, nell?arco del biennio successivo, un ulteriore effetto volano di uguale entità (altri 2/3mila posti) legato al naturale sviluppo delle imprese avviate. Vita: Quante risorse sono state stanziate per Fertilità? Scalvini: Quasi 26 milioni di euro presi dai fondi Cipe. Vita: Sufficienti? Scalvini: No. Anche se dovesse essere finanziato il 50% dei progetti presentati, la cifra sarebbe insufficiente. Per questo, qualche giorno fa, il Forum del Terzo settore ha inviato una lettera al ministro Maroni chiedendo un ulteriore stanziamento di circa 50 milioni di euro. Vita: Quali elementi di rilievo sono finora emersi dall?analisi dei primi progetti? Scalvini: Senza voler entrare nella valutazione tecnica, attività che spetta a Sviluppo Italia, si possono senz?altro individuare dei segnali interessanti. Ad esempio, abbiamo notato che prevalgono progetti di impresa da realizzare al Sud con l?assistenza di imprese sociali del Nord. Tra le organizzazioni che dovrebbero svolgere un?attività di tutoraggio nel Meridione prevalgono le associazioni mentre al Nord le cooperative sociali. Veri e propri gemellaggi imprenditoriali tra imprese del Nord e del Sud del Paese. Vita: Crede sia un?esperienza che potrà essere ripetuta? Scalvini: Me lo auguro. Sarebbe un grave errore non proseguire su questa strada. Tra gli strumenti di politica attiva del lavoro mi sembra che interventi di questo tipo siano quelli che hanno ottenuto i risultati migliori. Qualche tempo fa non si faceva altro che parlare dei Patti territoriali, sembrava che da soli potessero risolvere i problemi di sviluppo delle regioni economicamente arretrate. Dove sono? Che fine hanno fatto? Che risultati hanno ottenuto? Sono solo serviti a pagare consulenti e a spendere risorse pubbliche senza produrre risultati di rilievo.


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