Welfare

Progetto D.A.L a favore della continuità lavorativa

Presentati oggi a Roma i risultati del progetto D.A.L Diritto Al Lavoro ideato da Anmil e Fondazione Adecco. Sperimentato in Lombardia, da oggi è pronto per essere replicato su tutto il territorio nazionale.

di Carmen Morrone

Un’iniziativa nuova per quanto riguarda le modalità operative. «Perché le persone seguite per quanto riguarda l’orientamento continueranno a essere accompagnate anche durante il periodo lavorativo per consolidare il loro inserimento e per venire incontro a eventuali esigenze  aziendali e soprattutto per assicurare una continuità lavorativa fondamentale per l’equilibrio di queste persone già molto provate nelle loro esperienze personali», dice Claudio Messori, direttore Agenzia del lavoro di ANMIL.

«In Lombardia il 30% delle aziende non ottempera alle assunzioni  previste dalla legge.  I motivi sono diversi, fra questi la scarsa capacità a rapportarsi con la disabilità. Questa iniziativa aiuta le imprese a conoscere le abilità  che hanno  questo tipo di lavoratori.  Le aziende stanno apprezzando il nostro costante supporto che continua anche dopo l’ingresso in azienda del nuovo lavoratore. Non si sentono abbandonate», aggiunge Messori.

Anmil ha partecipato a individuare gli aspiranti lavoratori, mentre Fondazione Adecco ha messo a disposizione il suo staff esperto di risorse umane per le fasi di formazione, orientamento e tirocinio. Il progetto ha coinvolto sedici persone escluse dal mercato del lavoro a causa di invalidità o patologie invalidanti.

«Sono stati svolti colloqui individuali, in seguito i partecipanti hanno frequentato due giornate di orientamento di gruppo, lavorando su temi come il concetto di competenza – spiega Claudio Soldà, segretario generale Fondazione Adecco-. Per queste persone è stato importante capire cosa significa avere delle competenze, individuare cosa sanno fare».

Non solo. «Nel lavoro di gruppo, svoltosi sottoforma di gioco di ruolo, si è innescato un meccanismo di mutuo-aiuto che li ha aiutati a relazionarsi vincendo ritrosie e timidezze.  Sempre con queste modalità hanno potuto simulare  un colloquio di lavoro. Tutti hanno svolto un periodo di tirocinio, che per quattro di loro è sfociato in un contratto di lavoro: due  persone operano in cooperative sociali, una in un’azienda di abbigliamento, un’altra in un asilo nido», conclude Soldà.
Per raccontare il progetto D.A.L  è stato realizzato il video che racconta alcune delle migliori esperienze riscontrate nel corso di questo anno.


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