Welfare
Progettista sociale, verso la norma nazionale Uni
Si chiude il 10 febbraio l’inchiesta pubblica finale per il progetto che mira a definire i requisiti di un’attività professionale al momento non regolamentata. All’iniziativa possono partecipare non solo gli specialisti del settore, ma anche tutti i cittadini che intendono proporre spunti e riflessioni
di Redazione
C’è tempo fino al 10 febbraio per partecipare alla fase di inchiesta pubblica finale (fase fondamentale del processo di elaborazione delle norme: prima di essere pubblicato, il progetto viene messo a disposizione di tutti gli operatori al fine di raccogliere i commenti e ottenere il consenso più allargato possibile) per il progetto di norma nazionale UNI1604213 dedicato alla figura del progettista sociale, il professionista che si occupa di ideare, pianificare, gestire e monitorare i progetti di intervento sociale assumendo la responsabilità dell’intero processo.
Non solo gli specialisti del settore, ma anche tutti i cittadini potranno intervenire proponendo spunti e riflessioni per migliorare il testo del progetto che punta a definire i requisiti di un’attività professionale al momento non regolamentata, ma dall’indubbio valore sociale. Nel progetto di norma i requisiti vengono specificati a partire dai compiti e attività identificati in termini di conoscenza abilità e competenza in conformità al quadro europeo delle qualifiche (EQF) e sono espressi in maniera tale da agevolare e contribuire a rendere omogenei i processi di valutazione e convalida dei risultati dell’apprendimento.
Nel progetto di norma le conoscenze e abilità richieste al progettista sociale si collocano complessivamente al livello 6 dello EQF e spaziano attorno a molti ambiti: dalla conoscenza di elementi e metodi di ricerca sociale, ai principali database e fonti istituzionali contenenti informazioni statistiche sui temi in oggetto, dalle tecniche di reportistica sociale, alla conoscenza della normativa di riferimento, dai principi di mediazione sociale, ai metodi di lavoro di rete, dagli elementi di gestione di gruppi di lavoro, a elementi di diritto amministrativo, tecniche di project management, tecniche di pianificazione finanziaria e molto altro.
La norma definisce le linee guida del percorso formativo e di apprendimento del progettista sociale sia per quanto concerne i termini di accesso alla professione sia per la relativa Valutazione. Tra i requisiti di accesso sono indicati: laurea triennale a indirizzo sociale, attestazioni di conformità alla norma UNI 11648, esperienza di collaborazione di durata triennale con presentazione di progetti sociali, o in alternativa diploma di scuola secondaria di 2 grado e un’esperienza di collaborazione in attività di elaborazione e presentazione di progetti sociali di durata 5 anni. Costituisce titolo di accesso alla professione anche una formazione specialistica in progettazione sociale acquisita in corsi di formazione specializzata con durata di 80 ore di cui almeno 40 in presenza.
Nel progetto di norma si affrontano anche gli aspetti deontologici della professione. Il progettista sociale deve ispirare la sua attività professionale al perseguimento dell’utilità sociale dei beneficiari, nel rispetto e in accordo alla mission e vision dell’ente per cui opera o con cui collabora. Inoltre, il progettista sociale dovrà impegnarsi per migliorare continuamente le conoscenze e le capacità professionali che lo contraddistinguono garantendo un’esecuzione delle attività e la loro trasparente valutazione e rendicontazione nel rispetto delle norme e regole fissate dai committenti e dalla legislazione in vigore.
Chiunque fosse interessato può consultare liberamente il testo integrale del progetto e inviare i propri commenti utilizzando l’apposito modulo online fino al 10 febbraio inserendo – nell’apposito campo di ricerca – o il titolo del progetto (“Attività professionali non regolamentate – Progettista sociale – Requisiti di conoscenza, abilità e competenza”) o il relativo codice progetto (UNI1604213).
In apertura photo by Dylan Gillis on Unsplash
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