Sostenibilità

Progetti “Verso rifiuti zero” nel Mezzogiorno

Finanziati con il bando "Verso Rifiuti Zero" sedici progetti esemplari. Oltre due milioni di euro con i quali saranno avviati in otto province del Sud Italia. Circa 90 le organizzazioni coinvolte dal bando di Fondazione Con il Sud

di Redazione

Oltre due milioni di finanziamento per sedici progetti esemplari in campo ambientale che saranno avviati in otto province meridionali. È questo il risultato del bando “Verso Rifiuti Zero” con il quale la Fondazione con il Sud aveva invitato il Terzo settore e il volontariato delle province del Sud Italia più virtuose in tema di produzione di rifiuti a proporre, in rete con istituzioni pubbliche e private, progetti innovativi e sostenibili.

Sono state vagliate oltre 60 proposte, tra queste i 16 progetti individuati premetteranno di avviare nelle province di Potenza, Cosenza, Avellino, Benevento, Foggia, Lecce, Nuoro ed Enna, progetti che vedono il coinvolgimento di circa 90 organizzazioni. Il 50% di queste sono rappresentate da soggetti non profit (associazioni, cooperative, consorzi, ecc) il 30% da enti pubblici (scuole, parchi, comuni, ecc.) e il 20% da imprese, centrando uno degli obiettivi del bando, ovvero stimolare partenariati eterogenei aperti a privati e amministrazioni locali, come condizione fondamentale per raggiungere un cambiamento nelle pratiche e nelle politiche dei territori coinvolti.

Il Bando – scaduto lo scorso marzo – rientra nell’ambito della linea di intervento “Cura e valorizzazione dei beni comuni” e si configura, quindi, come un’operazione prima di tutto culturale, perché i rifiuti vengono considerati una risorsa, beni comuni appunto, e non più semplicemente un problema. Si tratta di una scelta ormai imprescindibile, che potrà concorrere agli obiettivi nazionali e comunitari della strategia Europa 2020.

Fondamentali, nella valutazione delle proposte, tra i requisiti e finalità richiesti dal bando sono stati: la sperimentazione di formule innovative per la riduzione della produzione di rifiuti e la gestione efficiente dei servizi ambientali lungo tutto il ciclo dei rifiuti e l’impegno da parte delle Amministrazioni comunali ad accompagnare e sostenere le attività previste dai progetti sui territorio, per garantire la piena realizzazione e l’effettiva continuità nel tempo.
Gli interventi prevedono, in generale, la sperimentazione e promozione di buone pratiche (ecopoint, compostatori, riuso di mobili e vestiti, recupero di apparecchiature informatiche, eco design, forme di baratto, promozione di prodotti agroalimentari a Km 0 e acqua pubblica, distribuzione di prodotti alla spina, ecc) con il coinvolgimento attivo della comunità locale (scuole, mense, penitenziari, ecc) e la partecipazione dei cittadini (minori, giovani, donne, immigrati, ecc)

La Fondazione, inoltre, ha siglato un accordo di collaborazione tecnica con il Consorzio Ecodom, il sistema collettivo nazionale che gestisce, senza fini di lucro, il trasporto e il trattamento degli elettrodomestici a fine vita (RAEE, Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), che si è reso disponibile ad accompagnare e sostenere operativamente e gratuitamente i progetti selezionati che prevedono il riuso di RAEE, fornendo loro know-how, assistenza tecnica e supporto operativo sul territorio.

I progetti finanziati divisi per regione:

Basilicata
Nella provincia di Potenza saranno avviati due progetti:  il “Centro per la Sostenibilità” (promosso da Legambiente Basilicata, contributo di 220mila euro) con l’obiettivo di promuovere scelte di vita più consapevoli attraverso la promozione di buone pratiche (prodotti alla spina, ecopoint – punti di raccolta pre-discarica, baratto, prodotti agroalimentari a Km 0, recupero apparecchiature informatiche e piccoli Raee, ecc) e “Wa.Re Lab” (promosso da Cooperativa Santa Teresa, contributo di 90mila euro) per favorire il riuso degli scarti derivanti da attività produttive e artigianali, anche attraverso la promozione dell’incontro tra domanda e offerta degli scarti stessi.

Calabria
Nel cosentino sarà avviato il progetto “Compos-Tiamo” (promosso da Cooperativa Eco-Natura, contributo di 120mila euro) per il  recupero e il riciclo dei rifiuti organici attraverso l’installazione di 2 compostatori, uno presso l'isola ecologica di Rossano a servizio di tutte le mense scolastiche del comune e uno presso la Casa Circondariale di Rossano.

Campania
In provincia di Benevento saranno avviati due progetti: “Spazio Artet_Eco” (promosso da Associazione Arcarte, contributo di 50mila euro), un laboratorio di idee per promuovere nuovi oggetti realizzati con materiali riciclati da ragazzi diversamente abili e raccolti nelle scuole. “Non più Leonia” (promosso da Associazione Faber, contributo di 140mila euro) invece prevede l’avvio di un Parco del riuso e della riduzione dei rifiuti, dove beni destinati allo smaltimento potranno essere rigenerati e trovare nuovo mercato.
In Irpinia sarà avviato il progetto “Riciclò – Riciclare con stile e gusto” (promosso da CIF provinciale Avellino, contributo di 20mila euro) per la realizzazione di una serie di  azioni sperimentali per la riduzione dei rifiuti derivanti da packaging dei prodotti agroalimentari, da abiti e accessori dismessi, da carta e plastica.

Puglia
In provincia di Foggia saranno avviati due progetti: “Da rifiuto a risorsa” (promosso da Cooperativa Emmaus, contributo di 250mila euro) per l’avvio di un centro di riuso e riciclo di prodotti ingombranti, RAEE e materiali riutilizzabili, all’interno di una masseria e “Nella pancia o nella terra” (promosso da Aforis, contributo di 225mila euro), un modello virtuoso di recupero di beni alimentari invenduti che verranno distribuiti alla popolazione meno abbiente o destinati alla produzione energetica.
Nel Salento saranno avviati tre progetti: “Erre alla Enne [Raccogli, Recupera, Riusa, Ricicla, Ripara, Regala]” (promosso da WWF Salento, contributo di 60mila euro) con l’obiettivo di ridurre la quantità di rifiuti, attraverso l’installazione di compattatori e il conferimento spontaneo di rifiuti ingombranti nei punti di raccolta, e il successivo riuso commerciale e sociale. “Petalù” (promosso da  Coordinamento Associazioni Ambientaliste pro Porto Cesareo, contributo di 120mila euro) prevede invece la riduzione del conferimento in discarica di plastica e alluminio attraverso l’installazione di punti di raccolta presso alcune scuole e il riuso creativo del materiale raccolto. “La Casa dell'Acqua” (promosso da Cooperativa Imago, contributo di 38mila euro), come esplicitato nel titolo, sarà un impianto di erogazione di acqua potabile (anche frizzante, in alternativa a quella in bottiglia) con distributore di CO2 e lo sviluppo di un sistema informatico per la gestione dell’erogazione.

Sardegna
In provincia di Nuoro saranno avviati quattro progetti: “Loceri verso rifiuti zero” (promosso da Cooperativa Serena, contributo di 39mila euro) che prevede interventi per la riduzione del consumo di acqua imbottigliata attraverso l’avvio di una gara verde per la fornitura e l’installazione di un impianto nella piazza del paese e per il riuso di traverse utilizzate dagli anziani. “Eco-Opportunità” (promosso da Consorzio Solco Nuoro, contributo di 160mila euro) intende sperimentare iniziative finalizzate alla riduzione della produzione dei rifiuti solidi urbani attraverso l’ampliamento dei settori produttivi dell’imprenditoria sociale (eco-compattatori per la plastica e il vetro, avvio di una bottega eco-sostenibile, raccolta della carta, ecc). “Atlantide” (promosso da Cooperativa Lariso, contributo di 230mila euro)  prevede lo sviluppo di un sistema virtuoso che miri a intercettare beni e prodotti prima che diventino rifiuto, per recuperali e venderli nei mercati dell’usato. Infine “Tèssere” (promosso da Cooperativa SchemaLibero, contributo di 180mila euro) attiverà un processo di raccolta, riuso e riconversione di materiali tessili usati, coinvolgendo donne svantaggiate e non nei laboratori di lavorazione con tecniche tradizionali.

Sicilia
In provincia di Enna sarà avviato il progetto “Piazza verso Rifiuti Zero” (promosso da Circolo Piazzambiente, contributo di 100mila euro) per la realizzazione di un Ecopunto basato su un modello operativo (già utilizzato in altri territori) gestito attraverso palmari, touchscreen e personal badge a radiofrequenza e la creazione di una piattaforma telematica che consente di barattare e scambiare beni usati, in cambio di “crediti virtuali solidali”.
 


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