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Proges: una nuova policy per la tutela e lo sviluppo dei bambini

Fra le prime in Italia, la cooperativa sociale di Parma attiva in 12 regioni italiane dove offre servizi per 8mila minori promuove la sua Child Safeguarding Policy. Un modello di governance dei servizi che aumenta le tutele per i beneficiari, le famiglie e gli stessi educatori. Ecco come funziona

di Stefano Arduini

ASILO NIDO IL GIOCO FOTO DI © LUIGI INNAMORATI/AG.SINTESI

Una filiera di servizi a misura di bambino che recepisca in toto i principi e lo spirito della Convenzione dei diritti del fanciullo sottoscritta a New York nel 1991. L’impegno lo ha preso, fra le prime in Italia,  una delle maggiori cooperative sociali italiane, la Proges di Parma  (attiva in 12 regioni, con servizi per 8mila minori e 25mila famiglie). Proges nei giorni scorsi ha infatti presentato la sua Child Safeguarding Policy. Ovvero un modello di governance e formazione trasversale con un impatto immediato e diffuso, che nasce nell’ambito di “Essere All’Altezza”, il progetto selezionato dall’ impresa sociale “Con i Bambini” nell’alveo del Fondo per il contrasto alle povertà educative che si sviluppa nelle aree interne dell’Appennino parmense, che vede capofila proprio Proges con il coinvolgimento delle amministrazioni pubbliche del territorio e di altri soggetti di Terzo settore.

«La Child Safeguarding Policy», esordisce il presidente di “Con i Bambini” Marco Rossi Doria, «riunisce i dispositivi e gli accorgimenti di salvaguardia, internazionalmente vagliati, mirando a proteggere ogni bambino/a e ragazzo/a beneficiario di cura e azione educativa dai rischi di abuso, di sfruttamento e maltrattamento e anche da quelli di mancata protezione e di condotta inappropriata da parte degli operatori. È un codice teso a educare e sorvegliare con competenza, rivolto a tutti i minori, ma soprattutto alla prima infanzia (0-6 anni) costruito nell’interesse primario dei beneficiari, delle famiglie e degli operatori stessi. “Con i Bambini” da tempo ne raccomanda l’adozione, in alcuni casi in via obbligatoria, da parte delle organizzazioni finanziate in tutti i bandi e le iniziative». Rossi Doria ricorda anche come in Italia storicamente si sia data maggiore attenzione alla protezione dell’infanzia, rispetto che alla promozione dello sviluppo dei bambini. Un gap che la policy introdotta da Proges mira a ridurre. «È importante che tutti gli educatori abbiamo ben presente che i bambini hanno bisogno di fare esperienza, di mettersi alla prova, di esplorare e quindi occorre stare attenti a eccessi di protezione che possano inficiare questa necessità», chiosa Rossi Doria. 

Proges, con un lavoro iniziato nel 2022, quando gli enti coinvolti hanno costituito un tavolo tecnico avvalendosi della collaborazione di esperti sul tema, ha dunque costruito una vera e propria bussola di pratiche e comportamenti per tutelare tutti i soggetti coinvolti nella filiera: dai minori al personale, passando per l’organizzazione stessa. Il documento prevede dettagliatamente l’identificazione di chiare responsabilità e aspettative per tutto lo staff, la codificazione e l’implementazione delle procedure da applicare – dalla selezione e formazione del personale al monitoraggio – oltre alla revisione periodica delle misure di tutela e di promozione dello sviluppo dei minori.

«Da oltre 30 anni siamo impegnati nel fornire educazione, cura e assistenza alle persone:», interviene Michela Bolondi, presidente della cooperativa, «in particolare, Proges vuole essere un’organizzazione sicura per le bambine, i bambini e gli adolescenti e creare un ambiente in cui i loro diritti siano sempre tutelati e i possibili abusi prevenuti. Le persone di minore età sono al centro del nostro fare quotidiano e misuriamo il nostro lavoro sulla possibilità di offrire servizi sempre migliori, completi, rispettosi e innovativi, che portino valore ai singoli, alle famiglie e alle comunità intere. Con l’adozione della policy prendiamo in carico la sensibilizzazione di dipendenti e collaboratori, volontari, partner, fornitori, stakeholder ed enti appaltanti; ci impegniamo a formare il nuovo personale e ad aggiornare tutto il personale in forza. Ma anche a diffondere la policy presso le comunità e tutte le persone con cui viene in contatto». «Il perimetro è quello della comunità educante», chiosa la presidente. La Child Safeguarding Policy ha infatti una prospettiva sistemica e non esclusivamente interna a Proges. Anzi potrà costituire un modello da prendere ad esempio da parte di altre realtà impegnate nei servizi ai minori.

Foto: Sintesi


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