Cultura

Profumo: “L’etica è una via senza ritorno”

Lo ha afffermato questa mattina a Milano l'amministratore delegato del gruppo Unicredit nel corso di un seminario sulla responsabilità sociale d'impresa

di Francesco Maggio

?Quella della responsabilità sociale d?impresa, ormai, è una strada senza ritorno. Se non sono coerente fino in fondo nelle mie azioni il rischio di rimetterci la faccia e compromettere la reputazione dell?azienda che guido è altissimo. Ma ne sono pienamente consapevole. Così come sono assolutamente convinto che fare profitti rappresenti una condizione necessaria ma non ancora sufficiente per garantire, nel medio-lungo periodo, la crescita di un?impresa. Il libro, in un certo senso, rappresenta una tappa di questo percorso di crescita?. A parlare così è stato questa mattina a Milano l?amministratore delegato del gruppo Unicredit Alessandro Profumo, nel corso della presentazione del volume ?Plusvalori? (ediz. Baldini & Castoldi) di cui è autore insieme a Giovanni Moro. Numerose le testimonianze di esponenti del mondo dell?impresa, delle istituzioni, del non profit intervenuti all?evento. Tra questi, il segretario della Cisl Savino Pezzotta, il quale ha ammesso che ?il sindacato ha incontrato non poche difficoltà a cogliere le dinamiche della responsabilità sociale d?impresa. Nella mia cultura? ha aggiunto Pezzotta, ?il lavoratore è sempre stato visto solo come un produttore e non anche come un consumatore. Oggi invece il consumatore non si adagia più sulla circolarità qualità-prezzo bensì vuol conoscere la linearità del processo produttivo. E se ravvisa che in alcuni ?passaggi? della filiera produttiva emergono criticità, per esempio non vengono tutelati i di diritti dei lavoratori, ecco che è pronto a boicottare quei prodotti. Tutto questo apre nuovi ambiti di riflessione per chi fa il sindacalista?. Per il presidente dell?Inter Massimo Moratti, la responsabilità sociale d?impresa è sì un questione di rispetto di regole ma è soprattutto un fatto d?istinto dell?imprenditore che coglie l?importanza delle ricadute sociali di certe sue scelte: ?Ricordo mio padre quando nel ?49 andò in Sicilia per costruire una raffineria? ha esordito Moratti, ?ebbene la prima cosa che fece fu quella di aprire una mensa per la gente del posto. Allora non c?erano manuali di management che consigliavano cosa fare per aver consenso sul territorio, ma la lungimiranza e l?istinto di mio padre gli fecero adottare una decisione che si rivelò vincente?. Incentrato sulla ?convenienza? dell?etica, invece, l?intervento del presidente della Compagnia delle Opere Giorgio Vittadini: ?Trovo fondamentale la domanda ?A chi giova l?etica? che gli autori si pongono nel libro? ha detto, ?si tratta di una domanda fondamentale che induce a cambiare l?ottica manichea con cui di solito si interpretano i fenomeni economici e sociali. Penso alla contrapposizione Stato-mercato. E? una logica sbagliata mentre la responsabilità sociale d?impresa mescola i ruoli e lascia emergere un arcobaleno di cosa è pubblico e cosa è privato. Oggi il vero nemico? ha concluso Vittadini, ?è la rendita intesa come contrapposizione al cambiamento alla messa in discussione dei ruoli politici, sociali ed economici nella vita civile. E il fatto che a metterla profondamente in discussione sia un banchiere non può che farmi piacere?


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