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Profughi ucraini, nell’hub polacco dal cuore italiano

A Varsavia, il Ptak Expo è stato trasformato in un grande rifugio provvisorio per chi fugge dal Paese in guerra. Da qui passano, ogni giorno, circa 5mila persone. Qui arrivano i convogli umanitari organizzati dalla Fondazione Fiera di Milano insieme a Progetto Arca, tra le primissime associazioni ad accorrere allo scoppio del conflitto. VITA è stata là

di Diletta Grella

Karina ha trent’anni ed è fuggita in fretta, di notte, da Dnipro, la città dell’Ucraina orientale dove vive, perché erano iniziati i bombardamenti. Con sé ha Andrian, un bimbo di cinque anni con due occhioni azzurri impauriti. “Piange tutti i giorni, mi chiede dov’è il suo papà, perché non è con noi”, racconta. “Ma mio marito è rimasto là a combattere”.
Siamo alla Fiera di Varsavia (Ptak Warsaw Expo), Polonia.
Karina e Andrian sono tra i 5mila profughi che ogni giorno vengono ospitati qui, dove è stato allestito il più grande hub di accoglienza di cittadini ucraini, in Europa. Dall’inizio del conflitto ad oggi, ne sono già passati circa 80mila. Tre padiglioni della fiera sono stati riempiti di brandine, una accanto all’altra. Ci sono aree gioco per bambini. Tutto sembra ben organizzato. Ogni tanto un altoparlante, in lingua ucraina, informa della partenza di uno dei pullman messi a disposizione dal governo polacco, verso altre mete europee. Le persone, infatti, restano qui due o tre giorni, poi si spostano in altri Paesi, dove i più fortunati hanno parenti o amici.

Fondazione Progetto Arca onlus, in collaborazione con Fondazione Fiera Milano, ha già inviato a fine marzo nella capitale della Polonia otto Tir carichi di beni di prima necessità, pari a 70 tonnellate di prodotti (tra cui generi alimentari, prodotti per l’infanzia e l’igiene personale, medicinali e coperte), raccolti grazie alla solidarietà di enti, aziende, cittadini.
“Abbiamo risposto ad un appello dell’amministratore delegato della Fiera di Varsavia, che ha mandato un video al board dell’Associazione Internazionale Fiere UFI (The Global Association of the Exhibition Industry), di cui faccio parte, chiedendo aiuto” spiega Enrico Pazzali, presidente di Fondazione Fiera Milano. “Ci siamo subito attivati, mettendo a disposizione, con tutto il Gruppo Fiera Milano, risorse, relazioni e capacità logistica. E, con il supporto di Fondazione Progetto Arca, abbiamo raccolto donazioni di beni o economiche. Conoscevamo da tempo Progetto Arca: ancora una volta siamo rimasti colpiti non solo dal cuore degli operatori e dei volontari, ma anche dalla loro capacità organizzativa”.



In Fiera a Varsavia ci sono alcuni volontari di Progetto Arca che aiutano nella distribuzione dei beni appena arrivati. C’è anche Alberto Sinigallia, il presidente. “Questa guerra ci ha visto impegnati da subito”, ci racconta mentre è impegnato a far giocare un gruppo di bambini. “Tre giorni dopo l’inizio dei combattimenti, eravamo già a Siret, città rumena al confine con l’Ucraina, per portare aiuto ai profughi in fuga. Per me questa esperienza è stata una novità. Nella nostra azione quotidiana siamo abituati a incontrare persone che non hanno nulla e per le quali anche solo un letto è una benedizione. Ma in queste settimane stiamo incontrando persone che avevano tutto e nel giro di pochi giorni si sono ritrovate con niente. Hanno lasciato città, case, lavoro e affetti sotto le bombe. Sono frastornate, congelate in una situazione inaspettata.

“Questa missione a supporto della Fiera di Varsavia – continua Sinigallia – è stato un grandissimo lavoro di squadra, portata avanti grazie alla partnership con Fondazione Fiera Milano e al supporto di Regione Lombardia e Comune di Milano”.
Dopo il primo invio a fine marzo, Fondazione Fiera Milano e Fondazione Progetto Arca hanno proseguito nella raccolta di beni di prima necessità. Altri dodici Tir sono partiti verso la Fiera di Varsavia e quattro partiranno nei prossimi giorni per la Fiera di Poznan, crocevia importante di donne e bambini ucraini.

“In questa nuova spedizione abbiamo inviato molti giocattoli, che i bambini potranno portare con sé, una volta lasciato il centro di accoglienza” prosegue Sinigallia. “E abbiamo spedito moquette e arredi utili per allestire alloggi confortevoli, e più di lungo periodo, all’interno della stessa fiera di Varsavia”.
“E’ una tragedia” commenta Tomasz Szypula, l’amministratore delegato della Fiera di Varsavia, con lo sguardo di chi da settimane ce la sta mettendo tutta per gestire una emergenza umanitaria inaspettata. “Una tragedia per questa povera gente, ma anche una tragedia per tutta l’Europa: queste persone sono in mezzo a noi, dobbiamo aiutarle”.

Chi vuole può contribuire con donazioni sul conto corrente Unicredit Banca, IBAN IT35L0200801619000106043882, intestato a Fondazione Progetto Arca – Causale: Emergenza Ucraina Fiera Varsavia.

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