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Profughi Ucraina, in campo Legacoopsociali e Legacoop Abitanti
Le due realtà stanno lavorando alla messa a disposizione di alloggi per l’accoglienza con un occhio particolare soprattutto nelle regioni dove il flusso migratorio ha un impatto maggiore come Emilia Romagna, Lombardia e Piemonte. Vanni (Legacoopsociali): «tavolo istituzioni-Terzo settore da riproporre sui territori». Zaccaria (Legacoop Abitanti): «Mettere insieme casa e supporto alle persone»
di Redazione
Per l'emergenza profughi dall'Ucraina Legacoopsociali e Legacoop Abitanti sono in campo per mettere a disposizione alloggi per l’accoglienza di rifugiati, donne e bambini provenienti dalle zone del conflitto attraverso la sinergia tra cooperative sociali e cooperative di abitanti.
L’Italia – si legge in una nota congiunta delle due realtà – è investita da una richiesta di accoglienza senza precedenti che evidenzia l’inadeguatezza e la disumanità della risposta nei grandi centri contrapposta alla grande risposta solidale della società civile. Mentre sosteniamo la necessità di indirizzare verso il Sistema di Accoglienza Integrazione strettamente connesso con le Amministrazioni e le comunità locali le risorse provenienti dall’Europa raccogliamo anche le disponibilità offerte da imprese e cittadini da inserire in un sistema che deve essere reso più flessibile pur nel rispetto delle regole, della trasparenza e della legalità.
L’iniziativa delle Associazioni prevede una particolare attenzione e disponibilità nelle regioni dove il flusso migratorio ha un impatto maggiore come Emilia Romagna, Lombardia e Piemonte in cui operano cooperative sociali con esperienza nell’accoglienza diffusa e nell’inclusione sociale e lavorativa e dove importanti cooperative di abitanti possono mettere a disposizione alloggi a condizione che siano, in relazione all’emergenza, riviste alcune regole di assegnazione.
«Questa emergenza richiede di mettere in campo tutte le opportunità e di coordinarle a sistema» dichiara Eleonora Vanni, presidente nazionale di Legacoopsociali. «Il livello di integrazione fra ministero del Lavoro, Protezione civile ed enti del Terzo Settore che si è formalizzato in un tavolo nazionale, deve riproporsi sui territori per poter mettere a sistema tutte le iniziative di prossimità che si manifestano, ma anche tenere un livello di coordinamento e controllo a supporto della qualità dell’accoglienza. Il sistema cooperativo, anche in questa occasione, mette a disposizione opportunità integrando settori».
«In questo enorme esodo le persone che stanno fuggendo dalla guerra stanno abbandonando le loro case e con esse una parte profonda della propria identità» aggiunge Rossana Zaccaria, presidente nazionale Legacoop Abitanti. «Vanno quindi trovati tanti tetti sotto i quali riscaldarsi e proteggersi, ma contemporaneamente va accompagnato quel percorso complesso che un nuovo abitare comporta. Come è nella storia delle nostre cooperative, ci stiamo attivando perché l’accoglienza diffusa possa costruire un’articolazione di soluzioni che mettano insieme casa e supporto competente alle persone, cooperative di abitanti e cooperative sociali insieme. Contiamo nella possibilità di collaborare con tutti i livelli istituzionali».
In apertura immagine di Remo Casilli/Ag. Sintesi
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