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Profughi siriani, ecco chi li aiuta e chi no

Resi noti i dati sui contributi che ciascun paese ricco destina agli aiuti umanitari al paese in guerra. Nonostante gli impegni assunti a livello internazionale, USA, Francia e Russia sono lontani dagli obiettivi. Così come l'Italia...

di Gabriella Meroni

Giovedì 4 febbraio si apre a Londra la conferenza internazionale sulla crisi siriana, Supporting Syria and the Region, in cui i paesi ricchi si incontreranno per assumere impegni concreti per alleviare la condizione di milioni di siriani intrappolati in un conflitto senza fine. Oxfam, nel sollecitare tutte le nazioni a onorare gli impegni, ha diffuso nel rapporto Fair Share dati che dimostrano come solo alcune potenze mondiali siano state in prima linea per rispondere ai bisogni di assistenza umanitaria dei siriani, mentre la maggior parte dei paesi ricchi è ancora lontana da questi obiettivi: nel 2015 soltanto la metà delle risorse necessarie per assistere le persone in Siria e nei paesi vicini è stata finanziata.
Il rapporto calcola la ‘giusta quota’ di aiuti finanziari e di redistribuzione di rifugiati che ogni paese, a seconda della proprie capacità economiche, dovrebbe destinare alla crisi siriana. Paesi come la Germania, i Paesi Bassi e la Svezia continuano a donare generosamente – rispettivamente 679,2, 232,4, 77 e 702,4 milioni di dollari – mentre paesi più ricchi come Qatar, Arabia Saudita e Stati Uniti hanno contribuito solo parzialmente; Australia, Francia e Russia, sempre più coinvolti nel conflitto, non stanno contribuendo quanto dovrebbero. Anche l'Italia è lontana da quanto sarebbe richiesto: si è impegnata nel 2015 a finanziare 100 milioni di dollari, una cifra modesta rispetto a quanto il nostro paese può fare, anche considerando il ruolo che vuole avere nel Medio Oriente. Seppure ci siano stati sforzi negli ultimi tempi per aumentare la quota destinata a cooperazione e aiuto umanitario, l’Italia dovrebbe fare molto di più per garantire il supporto finanziario necessario alle organizzazioni umanitarie che cercano di far fronte all’emergenza in Siria.
Oxfam sottolinea che i finanziamenti per gli aiuti umanitari offerti fino ad oggi sono stati così bassi da apparire solo simbolici. I siriani, che ancora vengono brutalmente uccisi, sono sfollati o in cerca di rifugio in paesi terzi, hanno bisogno di aiuti concreti e non certo di parole e promesse vane. Metà della popolazione siriana (22 milioni prima del conflitto) è infatti rifugiata o sfollata, e più di 13 milioni di persone hanno bisogno oggi di assistenza umanitaria immediata, pari al numero degli abitanti di Toscana e Lombardia messi insieme.

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