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Profughi: in aumento gli afghani al confine del Pakistan

In totale, negli ultimi quattro giorni circa 8mila persone - delle quali 3mila il 15 ottobre e 2mila nella giornata di ieri - avrebbero attraversato la frontiera a Chaman.

di Redazione

E’ nettamente aumentato il numero di afghani che arriva nel Balochistan. Secondo i nuovi rifugiati che arrivano a Quetta, vi sarebbero molti più veicoli che viaggiano da Kandahar verso la frontiera poiché sempre più persone cercano di fuggire in Pakistan con i loro averi. La località di Kichla Jahid, ad est di Kandahar, sarebbe stata gravemente danneggiata, provocando una fuga di civili dall’area. Anche gli abitanti del villaggio di Killi Faizo, distretto di Malabad nella provincia di Kandahar, sarebbero fuggiti in massa. L’accresciuta presenza dei talebani a Spin Bodak, nei pressi del posto di frontiera di Chaman, avrebbe inoltre aumentato la preoccupazione degli abitanti della città, inducendo alcuni di loro a tentare di entrare in Pakistan. I rifugiati arrivano anche da aree molto più distanti della provincia di Kandahar, come dalla provincia di Wardak, a sud-ovest di Kabul, dalla provincia di Ghazni, a sud di Kabul, da Hazarajat e da Mazar-i-Sharif nell’estremo nord. Notizie dai posti di frontiera fanno intendere che le condizioni fisiche generali dei nuovi arrivati sarebbero visibilmente peggiorate. Le autorità pakistane continuano a permettere l’ingresso ai casi più gravi per essere assistiti. Al momento a Chaman vi sono due strutture mediche – una gestita dalle autorità e una da organizzazioni non governative (Ong) – che garantiscono almeno una minima assistenza medica. Preparazione dei siti in Pakistan Nella giornata di ieri, team formati da funzionari dell’UNHCR e delle autorità locali hanno potuto visitare diversi siti nelle provincie del Balochistan e della Frontiera del Nord-Ovest (NWFP). Nel Balochistan, è stata compiuta un’ulteriore valutazione dei due siti – Tor Tangi e Roghani, a sud di Chaman – che dovrebbero essere i primi operativi nell’area. Nella NWFP, un team che ha visitato i siti di Malkana, nell’area di Shalman nel distretto del Khyber, ha confermato che da essi può essere raggiunto il fiume Kabul, a circa 8 km di distanza. Ciò significa che i siti disporranno di un’adeguata fornitura di acqua. L’acqua comunque dovrà essere deviata in un punto più alto, a distanza di sicurezza dal confine afghano, per poi essere filtrata. Quindi potrà essere trasportata nei campi con 30-40 viaggi di autocisterne ogni giorno. Questo processo garantirà la fornitura di circa 300mila litri di acqua alle circa 30mila persone previste nei tre campi dell’area di Malkana. Complessivamente nella NWFP sono già stati avviati i lavori in quattro campi e domani dovrebbero cominciare in altri due. In altri cinque siti, l’UNHCR è ancora in attesa dell’approvazione finale da parte delle autorità. Oltre questi 11 siti, è necessario individuarne altri 4, in modo che nella NWFP potranno essere ospitati 150mila rifugiati. I 4 siti aggiuntivi dovrebbero essere individuati nel distretto di Khyber, dove si prevede l’arrivo della maggioranza di rifugiati. Voli umanitari Oggi a Quetta, in Pakistan, è atteso l’arrivo di un volo umanitario dell’UNHCR che trasporterà 6.200 teli di plastica e 10.350 coperte. Un volo successivo – dalla Norvegia a Quetta – è in programma nei prossimi giorni e trasporterà magazzini da campo, teli di plastica e materiale per la registrazione. Finora sono stati complessivamente 10 i voli umanitari dell’UNHCR su Pakistan e Iran.


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