Non profit
Profughi eritrei: preoccupazione della Papa Giovanni XXIII
Appello all'Unione Europea dalla Comunità fondata da don Benzi per i profughi ostaggio di bande di predoni
di Redazione
La Comunità Papa Giovanni XXIII rinnova il proprio sconcerto e la profonda e accorata preoccupazione per il destino dei profughi eritrei ostaggio di bande di predoni nel deserto del Sinai.
«Uomini, donne e bambini stanno subendo ogni tipo di tortura e violenza. Sono persone vittime del traffico di esseri umani che è ormai diventato una vera emergenza internazionale, i profughi ed i rifugiati sono la preda privilegiata in mano ai trafficanti. Auspichiamo che l’Unione Europea con la risoluzione in ordine del giorno nei lavori del Parlamento Europeo di giovedì 16 dicembre, dica una parola forte e decisiva affinché cessino le gravissime violazioni dei diritti umani che continuano a consumarsi alle soglie del terzo millennio di fronte all’indifferenza degli Stati».
Inoltre, continua la nota della Comunità Papa Giovanni XXIII «chiediamo che l’Unione Europea non si limiti solo a dichiarazioni politiche o note diplomatiche ma attivi vere e proprie iniziative concrete volte alla liberazione dei tanti profughi tenuti prigionieri nel Sinai e si adoperi per una risoluzione e il rispetto dei loro diritti» e conclude: «La Comunità Papa Giovanni XXIII rinnova la propria disponibilità ad accogliere i fratelli eritrei».
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.