Famiglia

Profughi: allarme Caritas per i richiedenti Asilo

Il Coordinamento nazionale delle Caritas diocesane, lancia un grido d’allarme

di Redazione

Il coordinamento nazionale delle Caritas diocesane impegnate nella protezione e nell?accoglienza dei richiedenti asilo e dei rifugiati si è riunito nei giorni scorsi a Roma, presso la sede della Caritas Italiana. I rappresentanti di oltre trenta Caritas diocesane si sono confrontati sulle questioni principali concernenti la protezione dei richiedenti asilo e dei rifugiati in Italia, con particolare attenzione alle recenti modifiche introdotte dalla legge n. 189/2002 (c.d. legge ?Bossi-Fini?), rispetto alla quale non si è potuto fare a meno di confermare una valutazione critica. In particolare, suscitano perplessità le modalità di trattenimento nei centri di identificazione di coloro che giungono in Italia per presentare una domanda di asilo. Su natura e finalità di questi centri permangono inoltre gravi incertezze. Di essenziale importanza, vista la brevità della nuova procedura, sarà il ruolo delle istituende Commissioni territoriali per il riconoscimento dello status di rifugiato, rispetto alle quali si richiama l?esigenza di una partecipazione altamente qualificata. Inoltre, è stato rilevato come il Fondo Nazionale per le politiche e i servizi dell?asilo, che consentirebbe il funzionamento delle attività di accoglienza dei richiedenti asilo e di tutela dei rifugiati, sia ancora da definire concretamente, rispetto ai tempi e alla dotazione finanziaria. Viva preoccupazione suscita infine la mancata previsione di un effetto sospensivo del ricorso contro la decisione negativa delle Commissioni territoriali. In tal modo il richiedente asilo, respinto in prima istanza, corre il serio rischio di essere rinviato verso il paese dal quale è fuggito per il timore di persecuzioni.


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