Famiglia

Profughi albanesi: via libera ai rimpatri, ma l’assistenza continua

Il Viminale ha prorogato l’attività del Comitato per i rifugiati. Il ritorno a casa volontario sarà gestito dall’Organizzazione per le migrazioni

di Redazione

Prorogate fino al 31 agosto prossimo le attività del Comitato per l?assistenza dei cittadini albanesi rifugiati in Italia, istituite il 27 marzo ?97 con un provvedimento del ministero dell?Interno. Lo ha stabilito un?ordinanza del Viminale (n. 2616) pubblicata sulla Gazzetta ufficiale del 2 luglio scorso, serie generale n. 152.
Le attività di assistenza dei cittadini albanesi rifugiati in Italia, per motivi umanitari, coordinate dal Comitato previsto dal provvedimento del ministero dell?Interno del 27 marzo scorso, proseguono fino al 31 agosto. I rimpatri volontari, compresa la redazione della lista dei profughi che rientrano in patria, sarnno affidati all?Organizzazione internazionale per le migrazioni, mentre toccherà al Consiglio italiano per i rifugiati fare un censimento delle situazioni individuali e familiari per reperire informazioni utili alla migliore definizione dei progetti umanitari in Albania. Sia l?Organizzazione sia il Consiglio potranno avvalersi della collaborazione delle associazioni di volontariato. Lo ha stabilito l?ordinanza 2616 del ministero dell?Interno, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale del 2 luglio.

Sì della Camera al disegno di legge sulla promozione dei diritti per l?infanzia e l?adolescenza d?iniziativa della ministra per gli Affari sociali Livia Turco (n. 3238).
La Camera ha approvato a grande maggioranza il provvedimento che istituisce il Fondo nazionale per l?infanzia e l?adolescenza. Per il Fondo, che è ripartito tra regioni e comuni, è previsto uno stanziamento di oltre 800 miliardi, da utilizzare per la creazione di nuovi servizi a favore e in difesa dei bambini e degli adolescenti: dai programmi per le relazioni genitori-figli alla ricerca di soluzioni alternative al ricovero dei minori in istituti educativi assistenziali, dalla sperimentazione di servizi innovativi a favore della prima infanzia, allo studio di azioni per rendere l?ambiente urbano a portata di bambino. Il disegno, messo a punto dalla ministra Livia Turco, passa ora all?esame del Senato.

Definiti i tassi di interesse per i prestiti bancari oltre i quali scatta il reato di usura (legge 7 marzo ?96, n. 108). Il decreto del ministero del Tesoro, entrato in vigore il primo luglio, è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 30 giugno, serie generale n. 150.
Apartire dal primo luglio, il tasso d?interesse medio (calcolato su base annua) che una banca potrà applicare sui crediti personali e i finanziamenti alle famiglie è del 15,25%. Gli interessi sui prestiti per i pagamenti rateali di beni di consumo potranno toccare il 31,55%, mentre quelli sui mutui arriveranno al 10,28%. Oltre queste soglie, scatterà il reato di usura. Lo stabilisce un decreto del ministero del Tesoro per l?applicazione della legge 108 del ?96 (sul reato di strozzinaggio), entrato in vigore il primo luglio scorso e che stabilisce gli interessi per tutti i tipi di finanziamento. Le banche e gli intermediari finanziari hanno l?obbligo di affiggere la tabella completa, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale del 30 giugno (n. 150), nelle sedi aperte al pubblico.

Interrogazione n. 4-11174 rivolta il 25/6 da Daniele Apolloni al ministro della Sanità Rosi Bindi sui problemi legati al numero insufficiente di donatori di sangue.
Pur disponendo di un milione e 250 mila donatori, l?Italia non ha ancora raggiunto l?autosufficienza di sangue e di emoderivati. Ogni anno, infatti, si raccolgono un milione e 820 mila unità di sangue a fronte di un fabbisogno di due milioni e 284 mila, mentre si producono circa 370 mila litri di plasma contro una richiesta di 730 mila. Con un?interrogazione al ministro della Sanità il deputato della Lega Daniele Apolloni ha sottolineato la necessità di istituire una authority italiana del sangue.

Strutture per i malati di Aids: il tasso d?interesse da applicarsi alle operazioni di mutuo per realizzare il programma di interventi per la prevenzione e la lotta contro il virus Hiv è stato fissato al 7,30% da un decreto del ministero del Tesoro, pubblicato in G. U. il 30 giugno, serie generale n. 150.
Per il periodo compreso tra il primo luglio e il 31 dicembre ?97, il tasso d?interesse da applicarsi alle operazioni di mutuo per realizzare il programma di interventi urgenti per la prevenzione e la lotta contro l?Aids è del 7,30 per cento.

Camera: la commissione Affari sociali esamina tre proposte di legge sulle norme per fronteggiare la sclerosi multipla, presentate il 9/5/96 da Roberto Calderoli della Lega Nord, l?11/6/96 da alcuni deputati dell?Ulivo (primo firmatario Caccavari) e il 23/9/96 da alcuni parlamentari dell?Ulivo (pdl. n. 70, n. 1475 e n. 2282).
La rilevanza socioeconomica della sclerosi multipla o a placche è anche dovuta a un approccio terapeutico e riabilitativo non corretto, che crea nel paziente situazioni di angoscia e di fuga dal problema. Le tre proposte di legge sulle norme per fronteggiare la malattia (in calendario alla commissione Affari sociali), prendono in considerazione misure che permetteranno al malato di usufruire di strutture e personale specifico, in grado di seguire organicamente l?evolversi della malattia e fornire, attraverso la ricerca, risposte precise all?assistito. Un progetto operativo regionale, che tenga conto delle realtà locali, come la maggiore incidenza della malattia in Sardegna, garantirà maggiori finanziamenti e informazioni ai pazienti e alle famiglie. Razionalizzazione degli interventi diagnostici e terapeutici, impulso alla ricerca e adeguamento delle strutture agli standard internazionali sono altri elementi necessari per una migliore qualità di vita del malato.
Senato: all?esame della commissione Igiene e Sanità, in sede referente, un disegno di legge per modificare ed integrare gli articoli 33 e 34 della legge 23 dicembre ?78, n. 833 che riguardano la cura, l?assistenza e il ricovero dei malati mentali, presentato da un gruppo di senatori del Polo il 5 febbraio ?97 (primo firmatario Michele Bonatesta, provv. n. 2086).
Far funzionare a pieno regime le strutture intermedie tra la famiglia e gli istituti di cura. Promuovere gli interventi necessari per risolvere i problemi dell?assistenza psichiatrica. Diversificare le strutture terapeutiche che dovranno essere in grado di adattarsi alla molteplicità e alla non omogeneità delle diverse patologie mentali. Questo l?obiettivo di un disegno di legge che intende modificare e integrare gli articoli 33 e 34 della legge 23 dicembre ?78, n. 833 che recepiva, tra l?altro, la legge Basaglia e instituiva il servizio sanitario nazionale. Il provvedimento, ora all?esame della commissione Igiene e Sanità, individua una categoria intermedia tra i malati acuti e cronici: pazienti per lo più giovani, sottoposti a trattamenti cosidetti ?protratti? e che in media non durano oltre i due anni.
Per loro il disegno di legge prevede che le regioni istituiscano day hospital, centri diurni e strutture in cui il malato potrà trascorrere anche le ore notturne. Qui troveranno accoglienza i pazienti che hanno raggiunto un grado sufficiente di autonomia da poter essere inseriti nel mondo del lavoro e che subirebbero danni rimanendo nell?ambito della famiglia.

Camera e Senato: due disegni di legge identici, sulle agevolazioni fiscali in favore di anziani e persone che assistono soggetti con handicap grave presentati, rispettivamente, dal senatore di An Giuseppe Specchia e da alcuni deputati di An, sono ora all?esame, in sede referente, della commissione Finanze della Camera e della commissione Igiene e Sanità del Senato (provvedimenti n. 2346 del 15/4/97, e n. 3411 del 12/3/97).
L?allungamento della vita media comporta un invecchiamento della popolazione, che si traduce in un aggravio degli oneri sanitari e sociali. L?intento dei due disegni è di alleviare le spese degli anziani che si mantengono da soli nelle case di cura e delle famiglie che si occupano direttamente o affidano a istituti parenti bisognosi di assistenza. Sarà quindi detraibile dall?Irpef il 35% delle rette degli istituti di cura. In alternativa, si potrà ottenere un rimborso spese di tre milioni per le persone anziane o portatrici di handicap.

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