Politica
Produttori di Pil, invisibili al Palazzo
Elezioni 2008/ Otto Bitjoka, imprenditore, 32 anni di Italia Unanteprima dal prossimo numero di «Communitas»
Otto Bitjoka è in Italia da 32 anni. Un tempo sufficiente per sentirsi autorizzato a ridere in faccia agli sbarbatelli che, stringendogli la mano al momento delle presentazioni, si definiscono ?italiani?: «Sono a Milano da prima che lei nascesse», ama dire, spiazzandoli. Bitjoka, camerunense, è uno dei leader degli imprenditori immigrati d?Italia: fondatore di Ethnoland, una società di servizi telematici, tre anni fa si è inventato Imprendim, associazione di categoria degli imprenditori immigrati. Uno che c?è, che fa, e che è stanco di essere relegato al ruolo di ?convitato di pietra? al momento delle elezioni. «Noi immigrati produciamo già l?8,8% del Pil nazionale ed entro il 2010 ne produrremo il 10%. Vi rendete conto? A Milano gli immigrati sono il 14% di chi paga le tasse: il fatto che non possiamo votare significa che il 14% dei milanesi non ha potuto scegliere i propri rappresentanti, non è rappresentato. Bisogna smettere di incentrare le discussioni su come uno entra in Italia o su come va espulso, bisogna parlare di cittadinanza».
Communitas: Quale cittadinanza? Come arrivarci?
Bitjoka: La cittadinanza non deve essere il premio al buon immigrato. Ci sono piuttosto dei passaggi che devono essere fatti ex ante solo perché giusti: il cammino verso la cittadinanza deve essere la normalità e non l?eccezione. La prima cosa che vogliamo è la possibilità di voto a livello locale, perché è sul territorio che noi produciamo ricchezza, che paghiamo le tasse sui rifiuti o sulla casa.
Communitas: Le rappresentanze delle comunità immigrate sono un passaggio utile verso una maggior rappresentanza politica degli immigrati?
Bitjoka: Non credo alle rappresentanze. A Milano ci sono migliaia di associazioni di immigrati, ma molte servono solo per i contributi. Occorre che nelle comunità si facciano avanti dei leader: solo con lo sviluppo di leadership si possono intercettare le aspettative delle comunità, poiché le leadership non intercettano gli interessi dei gruppi, ma ne interpretano le aspettative e incarnano i valori. Queste leadership cominciano ad emergere, ma nessuno le nota né le valorizza: le istituzioni invece dovrebbero cooptare leadership, perché altrimenti l?immigrazione la subisci.
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