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Prodi: questa legge non merita fiducia

Il presidente del Consiglio Romano Prodi non ritiene opportuno porre la fiducia per garantire l’approvazione della legge sull’obiezione di coscienza

di Redazione

Il presidente del Consiglio Romano Prodi non ritiene opportuno porre la fiducia per garantire l?approvazione della legge sull?obiezione di coscienza. Lo ha scritto senza troppi giri di parole in una lettera inviata pochi giorni fa a padre Angelo Cavagna, del Gruppo autonomo volontariato civile in Italia. Una presa di posizione che, dopo quella del presidente della Camera Luciano Violante della scorsa settimana, spiega chiaramente perché non si è arrivati all?approvazione della legge in questione entro la fine di luglio, come chiesto dall?Associazione obiettori non violenti e dal settimanale ?Vita?. «In materie che incidono sulla sfera della coscienza di ciascuno di noi», scrive il presidente del Consiglio, «non mi pare opportuno che il governo intervenga ponendo la fiducia, impedendo così a un ramo del Parlamento un dibattito che potrebbe essere fruttuoso di risultati e insegnamenti di alto valore morale». Dura la reazione di Massimo Paolicelli, portavoce dell?Aon: «Le prese di posizione di Prodi e Violante pongono seriamente in dubbio una rapida e definitiva approvazione della legge, compiendo una mancanza verso i suoi elettori, di cui il presidente del Consiglio si assume tutte le responsabilità. Questo Esecutivo» prosegue Paolicelli, «ha posto la questione di fiducia su questioni anche minori, e non si capisce perché non possa farlo su quello che era uno dei punti più qualificanti del programma di governo presentato alla gente». Intanto alle nostre redazioni di Roma e Milano continuano ad arrivare decine e decine di fax che chiedono una rapida approvazione della legge.


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