Volontariato

Prodi: il 2002 sarà un anno magico per l’Europa

Il presidente della Commissione europea è intervenuto oggi a un convegno sull'Europa all'Università Bocconi

di Francesco Maggio

?Dopo meno di un mese, l?operazione del passaggio dalle monete nazionali all?euro è sostanzialmente conclusa e il changeover è stato un successo per tutti, non solo per le istituzioni, il mondo bancario e quello produttivo, ma anche per i cittadini e soprattutto per gli anziani?. Lo ha detto il presidente della Commissione europea Romano Prodi aprendo il suo intervento, questo pomeriggio, all?Università Bocconi al Convegno ?Europa: spazio aperto?. Il professore bolognese si è compiaciuto dei cambiamenti di atteggiameno nei confronti dell?Unione di Paesi come la Svezia, la Danimarca, la Norvegia e il Regno Unito e ha aggiunto che l?Europa è il posto al mondo dove la vita è meno dura per tutti e, soprattutto,per i più deboli. ?Anche se l?America ha insegnato moltissimo a tutti? ha sottolineato Prodi, ?negli ultimi dieci anni si è ceduto troppo al modello americano. Se le differenze di reddito aumentano in modo selvaggio anche nell?Europa continentale, se la rincorsa è solo a smantellare il welfare, se non riusciamo a capire l?importanza della protezione dell?ambiente, allora il modello europeo diventa una predica astratta?. In tema di allargamento ad Est, il presidente della Commissione UE ha affermato che esso si farà perché è ciò che la storia chiede oggi all?Europa di fare. Ma ha anche fornito rassicurazioni e spiegazioni di natura economica: ?La sicurezza e un buon governo dell?immigrazione si conquistano meglio avendo i Paesi dell?est dentro l?Unione e perché l?allargamento è una grande opportunità economica per tutti. Le spese per l?allargamento sono, perciò, da considerare come un investimento e non un costo e, ad ogni modo, anche con tali costi il bilancio dell?Unione non supererà l?1,27% del Prodotto interno lordo comunitario. Rispondendo, poi, a uno studente che gli chiedeva quale ruolo spetta all?Italia nella costruzione europea Prodi è stato netto: ?L?Italia è necessariamente locomotiva d?Europa. Nei mesi più difficili dell?euro è stata una delle più grandi soddisfazioni della mia vita sentire Chirac rispondere a un giornalista che non c?è Europa senza l?Italia. Ma non c?è ruolo solitario di nessun Paese, Germania inclusa. La divisione di competenze tra Europa e Stati membri deve essere letta con intelligenza. Deve vigere il principio di sussidiarietà, sacra a tutti i livelli, ma è bene che ciascun Paese conservi la propria storia, le proprie particolarità, le proprie radici?. Infine Prodi ha elencato i punti che considera più critici per la politica europea dei prossimi mesi: politica ambientale; politica della mobilità della manodopera; fondi strutturali; politica agricola. ?Ci vorrà magari un po? di tempo per arrivare a regime? ha concluso, ?ma nessuno di questi capitoli preclude la conclusione delle trattative con i dieci Paesi che aspirano a entrare nell?Unione?.

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