Politica

Prodi alla conferenza del volontariato

Anche Prodi legge Dante. Magari meno disinvoltamente di Roberto Benigni, ma con un discreto successo a giudicare dall’applauso della sala. In effetti, la terzina con la quale il premier...

di Redazione

«Com?esser puote ch?un ben, distributo/ i più posseditor faccia più ricchi/ di sé che se da pochi è posseduto?? (Purgatorio, XV, vv. 61- 63)

Anche Prodi legge Dante. Magari meno disinvoltamente di Roberto Benigni, ma con un discreto successo a giudicare dall?applauso della sala. In effetti, la terzina con la quale il premier (complice Stefano Zamagni che gliel?ha suggerita) ha terminato il suo intervento alla Conferenza del volontariato è bella e assai appropriata. E racconta di Dante che, come spesso avviene nella Commedia, chiede a Virgilio di chiarirgli un dubbio: com?è possibile che un bene, distribuito fra molti, renda più ricchi coloro che lo posseggono di quanto non fa un bene posseduto da pochi? Una domanda corretta se riferita al mondo fisico – dove qualunque oggetto è più grande di ciascuna delle sue parti. Peccato che, spiega Virgilio subito poi rimproverando dolcemente il fiorentino, questo ragionamento vada applicato alla sfera celeste, e quindi a Dio «infinito ed ineffabil Bene».

E Prodi raccoglie da Vita la sollecitazione di De Rita
E prodi raccoglie da Vita la sollecitazione di De rita Anche Vita nella relazione di Romano Prodi alla Conferenza di Napoli. Nel testo del discorso del presidente del Consiglio distribuito alla stampa, a proposito della necessità di elaborare azioni strategiche che favoriscano il rafforzamento del volontariato, si leggono queste parole: «È questo un modo di dare anche una risposta positiva alla preoccupazione espressa da De Rita dalle pagine di Vita nelle scorse settimane». Il riferimento è all?intervista pubblicata sul numero 12/2007.


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