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Privacy online, se ne parla oggi al Parlamento europeo

E' in fase di approvazione una direttiva per tutelare gli utenti dal "bombardamento" di messaggi commerciali nelle telecomunicazioni

di Benedetta Verrini

Approda oggi al Parlamento europeo la proposta di direttiva sulla privacy nelle telecomunicazioni. Un testo, il cui iter è iniziato nel luglio del 2000, che ha l’obiettivo di estendere la tutela della privacy anche a Internet e alla telefonia fissa e mobile, rafforzando le misure a favore del rispetto della vita privata da interferenze illecite. Il principio sul quale si basa la direttiva, che sul punto è stata modificata rispetto alla proposta iniziale, è quello del “previo consenso”: il cosiddetto “opt-in”, secondo l’orientamento del mercato americano. Solo nel caso in cui, cioè, l’utente abbia dato il suo assenso, potranno essergli recapitati messaggi commerciali. Allo stesso modo, solo se l’interessato abbia detto sì, il suo nome, il suo numero di cellulare e l’indirizzo di posta elettronica potranno essere inclusi in appositi elenchi diffusi anche on line. Stop, dunque, all’aggregazione di dati personali senza il consenso dell’interessato. E no, se non c’è l’autorizzazione, allo spamming, l’invio di posta indesiderata nelle caselle elettroniche degli utenti di Internet: una pratica che costa agli utenti, in termini di tempi di attesa per scaricare i messaggi dalla Rete, circa 20 mila miliardi all’anno. Proprio questo punto ha scatenato le più accese polemiche e potrebbe ora incidere sui tempi di approvazione della direttiva.Tra le altre novità del testo, più ampi poteri di indagine per le autorità giudiziarie e di polizia; maggiori obblighi di informativa per le aziende; divieto di sorveglianza elettronica generalizzata su ampia scala.


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