Formazione
Priorità alla cooperazione
Intervista a Cristiana Muscardini (di Ettore Colombo e Carlotta Jesi).
E’ giusto chiedere che “la Costituzione europea affermi in modo esplicito i principi del ripudio della guerra come mezzo di risoluzione dei conflitti internazionali e della pace come diritto fondamentale delle persone e dei popoli”?
(proposta Forum e Tavola della pace)
(1)In linea di principio, come enunciato di stampo costituzionale, non si può non essere d?accordo con tale affermazione. Tuttavia la realtà nei rapporti internazionali pone spesso situazioni molto più complesse e soprattutto si concretizza con minacce alla pace e alla stabilità internazionale, di fronte alle quali un atteggiamento conciliativo non sempre è sufficiente. D?altronde lo stesso Statuto dell?Onu, che è in materia di mantenimento della pace l?organizzazione, almeno sulla carta, più titolata, non esclude, una volta provate senza successo tutte le altre strade, l?utilizzo della forza per assicurare la pace come diritto fondamentale delle persone e dei popoli.
Ritiene importante e utile che un futuro esercito comune, che agisca all?interno di un quadro di legalità internazionale sotto il comando dell?Onu, venga integrato con ?corpi civili di pace? e dall?istituzione di un vero servizio civile volontariato europeo?
(proposta Acli)
(2)Nessuna controindicazione, diciamo così, per integrare in un futuro esercito comune dei corpi civili di pace, definendo naturalmente le competenze e le funzioni e il rapporto con il comando militare che guida l?azione; il servizio civile europeo potrebbe accompagnare la creazione di un esercito europeo.
E’ giusto che “l?Europa investa su politiche d?integrazione per un più esteso diritto degli stranieri regolari a procedure semplici di ricongiungimento familiare e forme di partecipazione politica, come il diritto di voto a elezioni amministrative ed europee”?
(proposta Forum)
(3)L?immigrazione può costituire, se il fenomeno viene gestito nella maniera giusta, un?importante risorsa per il futuro del nostro continente e per i Paesi da cui proviene l?immigrazione. L?Europa deve quindi investire su politiche d?integrazione, anche per più estesi diritti di partecipazione, con condizioni e modalità da stabilire, degli immigrati e questo può essere fatto con buone prospettive di risultati se si evita che la presenza massiccia e incontrollata di immigrati clandestini o il mancato rispetto da parte loro di regole e leggi dei Paesi europei, rendano più difficile o magari impossibile tale importante obiettivo.
In quale modo si può “assegnare priorità elevata alla cooperazione allo sviluppo con i Paesi del Sud del mondo e indirizzarla alla lotta contro la povertà, alla difesa dei diritti umani e alla promozione della democrazia”?
(Associazione delle ong italiane)
(4)Priorità elevata alla cooperazione allo sviluppo vuol dire evidentemente destinare quantità di risorse adeguate per svolgere in maniera efficace tali politiche. Ma spero che gli aiuti vengano trasferiti a progetti che siano in grado di determinare un effettivo sviluppo endogeno e siano gestiti da governi o amministratori, ugualmente capaci di affrontare tale compito non facile. L?Europa, perciò, dovrebbe essere più ferma nel condannare quei Paesi che permettono il lavoro dei minori, che non applicano regole sociali per lavoratori in genere (previdenza e cassa malattia innanzitutto), o che applicano leggi contro la dignità della persona, come la lapidazione o le mutilazioni sessuali.
Ettore Colombo
Carlotta Jesi
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