Cultura

Prince: salubre iniezione di erotismo e di energia

Recensione del cd "The Rainbow Children" di Prince.

di Enrico Barbieri

Dopo la crisi d?identità, l?artista, di sicuro uno dei grandi antipatici della storia del rock, ha ritrovato se stesso. Il fatto è però stranamente passato sotto silenzio: potere dello show-business. Nella sua catarsi rock Prince ha infatti ingaggiato una cruenta guerra con tutte le major e stretto un?alleanza coi fautori della musica gratuita su Internet: eccolo quindi affidarsi a una piccola etichetta indipendente come la Redline e poi buttare nella rete un gran disco come The Rainbow Children. Ed ecco anche spiegato il silenzio dei media. L?ultimo lavoro di Prince è invece un disco che merita attenzione, pieno di poesia scintillante, movimento e invenzioni. In 14 tracce, Prince cambia faccia 14 volte: s?immerge in un veloce jazz nel pezzo d?apertura; poi diventa sinuoso ed erotico in Muse 2 The Pharoah; in Everywhere si bagna in un caldo mare gospel; più d?una volta rievoca il genietto funky che l?ispirò nei tempi migliori. E nonostante i salti mortali, il piccolo re di Minneapolis confeziona un grande concept album, che si dipana pezzo dopo pezzo come un lungo viaggio nell?immenso pianeta del ritmo: lì dove si parla liberamente di sesso e religione. The Rainbow Children è un album che ridona al mondo un gran musicista, l?unico capace d?osare le curve pericolose tracciate dalla ?macchina del sesso? di Sua Maestà James Brown. Una salubre iniezione d?erotismo ed energia nel corpo agonizzante del pop.

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