Famiglia

Primo Moroni: ricordiamo i suoi sogni

"Se vivessi in un momento rivoluzionario, ti direi che morirei facendo la rivoluzione. Adesso penso di morire in modo normale. Non saprei cos’altro dire".

di Redazione

E in modo normale Primo Moroni è morto dopo una vita controcorrente. Nato a Milano 62 anni fa, comunista molto eretico, cameriere, ballerino e presidente del Club ?Sì o Sì?, dal 68 al ?71. Poi dà vita nello stesso anno alla Libreria Calusca, crocevia irripetibile di incontri che non sarebbero stati possibili altrove. Trasversalità di generazioni, provenienze e appartenenze. Nasceva l?altra cultura, sfida possibile e utopia nello stesso tempo. Dai beat all?editoria minore e militante, il circuito librario de ?I punti rossi?, le riviste ?Primo maggio? e ?Contro informazione?, il grande archivio delle riviste degli anni ?60 e ?70. Il suo libro ?L?Orda d?oro? ricostruisce il ?68 e quello che ne è seguito. Poi il contatto con i punk, e poi ancora i centri sociali, sempre il primo tra gli intellettuali che si è confrontato con tutte le forme nascenti di movimento. Una rigorosa analisi della modernità vissuta con spirito critico e di trasformazione anche sulla propria persona. Da qui la scelta “nell?epoca della non-certezza, di dare sede alla libreria in un luogo precario come un centro sociale”. L?ultima battaglia di Primo Moroni, iniziata quasi 20 anni fa per la liberazione dei detenuti politici e il ritorno degli esuli, non è ancoraconclusa. Fino all?ultimo ha cercato di conservare e trasmettere ad altri la memoria di una generazione che sognò una società di uguali e liberi. E noi continuiamo a sognare… Anche se i magistrati milanesi lo hanno rinviato a giudizio post mortem (sic!). Gli amici del Cox18, Milano


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