Volontariato

Primo: dire no a tutte le armi

Intervista a Luisa Morgantini (di Ettore Colombo e Carlotta Jesi).

di Ettore Colombo

E’ giusto chiedere che “la Costituzione europea affermi in modo esplicito i principi del ripudio della guerra come mezzo di risoluzione dei conflitti internazionali e della pace come diritto fondamentale delle persone e dei popoli”?
(proposta Forum e Tavola della pace)

1)Assolutamente sì. Non solo inserire il ripudio della guerra nella Costituzione europea è giusto ma necessario, specialmente per il futuro. Presentai un emendamento in tal senso al Parlamento di Bruxelles a nome della Sinistra europea. La dicitura attuale che chiede solo di “promuovere la pace” è limitata. L?Europa è nata sulla base di un?invocazione precisa, alla fine della Seconda guerra mondiale, che diceva “Mai più guerre!”. Oggi, di fronte al lancio di tante guerre preventive che ci hanno portato a uno stato di guerra permanente, quel grido è più che mai attuale.

Ritiene importante e utile che un futuro esercito comune, che agisca all?interno di un quadro di legalità internazionale sotto il comando dell?Onu, venga integrato con ?corpi civili di pace? e dall?istituzione di un vero servizio civile volontariato europeo?
(proposta Acli)

(2)Vorrei che il primo e più forte impegno dell?Unione europea fosse quello di cominciare a disarmare, non di mettere in campo nuovi eserciti. Ci sono già quelli nazionali. Inoltre Stati europei come l?Italia violano gli embarghi sulla vendita delle armi, come dimostra la vicenda della legge 185. Credo invece che sia una scelta molto più saggia, ma ben diversa, quella d?investire sui corpi civili di pace, un?idea di Alex Langer che in molti abbiamo fatto nostra, come Movimento per la pace. Ma questi corpi non devono affatto coadiuvare gli eserciti ma portare aiuti e fare vera interposizione di pace nei luoghi dei conflitti.

E’ giusto che “l?Europa investa su politiche d?integrazione per un più esteso diritto degli stranieri regolari a procedure semplici di ricongiungimento familiare e forme di partecipazione politica, come il diritto di voto a elezioni amministrative ed europee”?
(proposta Forum)

(3)In questo campo il Parlamento europeo è di certo più avanti del nostro Parlamento nazionale. Infatti, riconosce che il diritto alla cittadinanza degli immigrati regolari che lavorano, risiedono in un Paese comunitario e pagano le tasse deve essere pieno, e dunque prevedere anche il diritto di voto passivo e attivo per le elezioni amministrative e per le elezioni europee.

In quale modo si può “assegnare priorità elevata alla cooperazione allo sviluppo con i Paesi del Sud del mondo e indirizzarla alla lotta contro la povertà, alla difesa dei diritti umani e alla promozione della democrazia”?
(Associazione delle ong italiane)

(4)Sono d?accordo con le richieste delle ong. Quando, come relatrice della commissione alla Cooperazione e allo sviluppo del parlamento europeo, presentai il mio rapporto scrissi che una politica di sostegno e aiuti ai Paesi in via di sviluppo è indispensabile per l?Unione. Ma il problema non è solo aumentare le quote del bilancio federale destinate a tale scopo, ma intervenire più in generale sul problema del commercio, sostenendo iniziative importanti ed economicamente rilevanti come il commercio equo e solidale, e intervenendo sui meccanismi strutturali dello sviluppo. Poi c?è il problema dell?acqua come ?bene comune?, bene di cui va impedita ogni forma di privatizzazione.

Ettore Colombo
Carlotta Jesi

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