Politica
Primo, Accorciare le distanze
Intervista al viceministro dellEconomia: «Il sistema deve essere più prossimo al cliente.
«Le fondazioni di origine bancaria adesso bisogna lasciarle in pace. Sono prima state aiutate a nascere, poi oggetto di ripetuti tentativi di impossessamento, poi ancora c?è voluto un pronunciamento della Corte Costituzionale: adesso basta, lasciamole vivere e pensare al futuro». Roberto Pinza, viceministro dell?Economia, conosce a fondo il mondo delle fondazioni ex bancarie per essere stato autore, insieme all?allora ministro del Tesoro Carlo Azeglio Ciampi, della legge (461/98 detta, appunto, ?Ciampi-Pinza?) che otto anni fa stabilì che le fondazioni di origine bancaria avevano natura giuridica privata, erano soggetti protagonisti del non profit e, ispirandosi al principio di sussidiarietà, loro compito sarebbe stato quello di intervenire in settori di pubblica utilità definiti ?rilevanti?. Pinza andrà a ribadire l?esigenza per le fondazioni di ?guardare avanti? al congresso dell?Acri che si svolge a Bolzano il 22 e 23 giugno. Ma come viceministro, con delega sul risparmio, sa bene che l?argomento fondazioni si intreccia con tutta una serie di questioni ?collaterali? quali, per esempio, lo stato di salute del sistema bancario italiano, il suo grado di competitività ma anche di ?apertura? a nuove fasce sociali e tipologie di soggetti finora esclusi dall?accesso al credito, le nuove tutele per il (soprattutto piccolo) risparmiatore. Di questi e altri temi ancora ci parla in questa intervista esclusiva, la prima rilasciata dopo la sua nomina a viceministro.
Vita: Allora, viceministro, per le fondazioni di origine bancaria è arrivato il momento, come sostiene il presidente dell?Acri, Guzzetti, di ?entrare? nel Codice civile?
Roberto Pinza: Questa è sempre stata anche la mia opinione, tant?è vero che l?affidamento al Tesoro del potere di controllo è da intendersi in modo transitorio. Il problema è che non si può cambiare controllore fino a quando tutte le fondazioni non avranno una collocazione diversa dall?attuale. Oggi le fondazioni, così come le associazioni, sono disciplinate dal Libro I del Codice civile da cui traspare l?atteggiamento ostile verso queste realtà tipico del 1942, data in cui fu varato. C?è bisogno, quindi, che le due cose procedano assieme, occorre fare – e in questo senso io sono molto impegnato sin da adesso – una riforma del Libro I che preveda una disciplina moderna e di favore per le associazioni e le fondazioni, in modo che al momento della definizione di un?autorità di controllo questa risolva anche il problema delle fondazioni di origine bancaria di cui si parlerà a Bolzano.
Vita: Le fondazioni sono al centro del dibattito socio-politico ed economico anche per via dell?esigenza di procedere a una radicale riqualificazione del welfare. Secondo lei, quali priorità spetta alle fondazioni affrontare?
Pinza: Su questo punto la legge 461 del 1998 fu lungimirante nel lasciare alle fondazioni la facoltà di poter esercitare una opzione tra alcuni settori giudicati essenziali, e di farlo ispirandosi al principio di sussidiarietà. Le fondazioni avevano circa 170mila miliardi di vecchie lire di patrimonio ed era necessario stabilire dove destinarli. Non mancavano quelli che sostenevano, sia a destra che a sinistra, che andassero destinati al settore pubblico. Prevalse invece la nostra tesi: noi dicevamo che in Italia di pubblico ne avevamo anche troppo, mentre il privato sociale, sebbene potesse avvalersi del contributo straordinario del volontariato, aveva a disposizione risorse limitate. E queste, non di rado, erano di origine pubblica per cui, con un solo campanello a cui suonare se ti rispondevano era un bene, se non ti rispondevano eri finito. Bisognava quindi destinare loro i proventi di quel patrimonio e devo riconoscere che in questi anni le fondazioni hanno adempiuto bene a questo compito affinando egregiamente le proprie tecniche di erogazione.
Vita: Come si spiegano i peana che oggi le grandi banche intonano alle fondazioni nella loro veste di azionisti, seppur di minoranza?
Pinza: Non mi sorprendono. La fondazione è un investitore istituzionale, ha bisogno di ritorni stabili, non ha fretta, capisce anche l?investimento a medio-lungo termine e quindi è il soggetto che ha il dialogo più naturale con il management bancario. Il management bravo parla volentieri con l?azionista stabile.
Vita: Condivide l?appello del governatore Draghi affinché le banche diventino più trasparenti?
Pinza: Certo, anche se negli ultimi tempi è aumentata molto la concorrenza. Dieci anni fa il sistema creditizio era un disastro, adesso è molto competitivo, ma sono d?accordo sul fatto che debba esserci sempre più trasparenza altrimenti i ?casi Parmalat? continueranno a manifestarsi. Per questo lavorerò molto affinché i risparmiatori possano beneficiare di maggiori tutele e vengano eliminati i conflitti di interesse, il vero male del secolo.
Vita: Oltre alla trasparenza c?è anche il problema dell?accesso al credito di chi ha buone idee e poche garanzie….
Pinza: Nella maggior parte dei casi la banca ha difficoltà a finanziare la buona idea perché non ha strutture per valutarla, perché la buona idea di solito è tecnologica e se la banca non ha un comitato tecnico il credito non lo dà.
Vita: E come se ne esce?
Pinza: In due modi: lavorando molto sui fondi di venture capital; rendendo la banca capace di fare valutazioni su settori non tradizionali. Il sistema bancario ha fatto molti progressi, deve però essere più ?prossimo? al cliente e all?investitore non patrimonializzato. Su questo terreno, le fondazioni, con i loro progetti di microfinanza, contribuiscono sensibilmente ad accorciare certe distanze.
Banche & csr. i fatti del 2006
Cronologia delle iniziative degli istituti bancari in chiave di responsabilità sociale nel 2006
GENNAIO
Bpu lancia InItaly
Una linea di conti con prodotti e servizi a condizioni vantaggiose per gli immigrati. Ma la novità del progetto sta nel coinvolgimento del personale in corsi di formazione di interculturalità e migrant banking. (approfondimento a pagina 34)
Capitalia: -70% in armi
Il direttore generale della banca romana, Carmine Lamanda conferma il taglio nel 2005 sulle transazioni in export di armi. L?anno precedente Banca di Roma era risultata prima con il gruppo San Paolo Imi.
Bcc Vicenza: sportelli anti povertà
una joint venture con l?associazione Diakonia, braccio operativo della Caritas vicentina, per lanciare una proposta di microcredito per le famiglie in difficoltà. I prestiti sono al massimo di 3mila euro. Il fondo di garanzia istituito è di 160mila euro.
FEBBRAIO
Bcc Forlì: prestiti anti crisi avicola
Otto Bcc della provincia propongono un prestito agevolato ai lavoratori stagionali colpiti dalla crisi del settore avicolo, crollato del 40% a causa dell?influenza aviaria. Le condizioni: 5mila euro importo massimo, rimborso in 36 mesi, tasso al 4,5% fisso.
MARZO
UniCredit lancia il conto per il non profit
Si chiama Link onlus il primo conto corrente package ad esclusivo uso del terzo settore, che offre una serie di servizi per agevolare l?operatività di associazioni, organizzazioni di volontariato, ong e cooperative sociali. Un canone di 9 euro al mese bloccato sino a gennaio 2007 e senza spese di estinzione. Link onlus porta a un risparmio del 50% sulle spese di gestione rispetto alle offerte attualmente disponibili, in particolare se si opera online.
Bcc e Caritas: microcredito al Sud
Il 20 marzo viene firmato il protocollo di intesa finalizzato alla concessione di prestiti a favore delle famiglie e delle piccole e medie imprese delle zone colpite dal terremoto in Molise nel novembre 2002. Il protocollo, firmato da Vittorio Nozza, direttore della Caritas italiana, e da Alessandro Azzi, presidente di Federcasse, prevede erogazione di prestiti fino a 30mila euro per le imprese e a 15mila per le famiglie.
Gruppo Bper per le famiglie numerose
La Popolare Emilia Romagna ha sottoscritto il 17 marzo una convenzione con l?Associazione nazionale famiglie numerose per garantire agli iscritti condizione di particolare favore, assicurando un rapporto di massima trasparenza e semplicità. Le condizioni sono esposte sul sito www.famiglienumerose.it
APRILE
PaschiSenzaFrontiere: un bilancio
Monte dei Paschi presenta in concorso al Sodalitas Social Awards il bilancio della sua linea di prodotti per immigrati. Multilingue, particolarmente attento alla problematica delle rimesse finanziarie verso i paesi di provenienza, PaschiSenzaFrontiere contempla l?abbassamento dei costi di conto corrente, sia per i tassi che per le spese di gestione, e dei finanziamenti per la casa, prestiti personali e bonifici senza spese se effettuati verso il paese d?origine.
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