Welfare
Prima udienza della Corte penale internazionale
Avviato a porte chiuse il primo processo della Cpi sull'inchiesta dei crimini commessi in Repubblica democratica del Congo
I giudici della Corte penale internazionale (Cpi), il primo tribunale internazionale permanente incaricato di reprimere i crimini di guerra, hanno aperto oggi a porte chiuse il processo contro gli autori dei crimini perpetrati in Ituri, provincia nordorientale del Congo/Kinshasa afflitto da una gujerra civile dal 1999 che avrebbe fatto oltre 55mila vittime e oltre 500mila sfollati.
La protezione delle vittime e dei testimoni, oltre alla preservazione delle prove saranno al centro delle discussioni. Lo hanno reso noto i giudici della Camera incaricata del processo. Nel giugno 2004, il procuratore della Cpi Lui Moreno Ocampo aveva aperto la sua prima inchiesta contro i crimini “gravi” commessi in Rdc, in particolare nell’Ituri, che includono casi di stupro, di tortura e esecuzioni sommarie.
Secondo quanto afferma l’organizzazione per la difesa dei diritti umani Human Rights Watch, decine di migliaia tra donne e minorenne sono state vittime di stupri. Il governo congolese ha da parte sua ribadito la sua intenzione di voler cooperare con la Cpi. Nel febbario scorso, uno protavoce della Cpi aveva dichiarato che “ci si può aspettare ad un arresto entro la fine di quest’anno”.
La Cpi è stata creata dallo Statuto di Roma e preso le sue funzioni nel luglio del 2002. Oltre 90 Stati hanno ratificato lo Statuto. Tuttavia, è oggetto di una campagna durissima da parte dell’amministrazione Bush contraria all’ipotesi che un tribunale internazionale possa indagare sui crimini commessi da soldati Usa nel mondo. La Cpi può aprire inchieste sui crimini di guerra, crimini contro l’umanità e genocidii.
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