Politica

Prima che sia troppo tardi

Il Manifesto di Fondazione “Nuovo Millennio Per Una Nuova Italia”, chiama i cittadini ad assumersi responsabilità politica. «Non logoriamoci nell'attesa di un demiurgo che faccia tutto per tutti»

di Lorenzo Alvaro

Il futuro dell’Italia è fonte di grande preoccupazione, in particolare perché l’azione dei governi, da anni impegnati a guidare il Paese, non è adeguata alla natura e alla gravità dei nostri mali che diventano sempre più gravi.

Per questo La Fondazione «Nuovo Millennio Per Una Nuova Italia» lancia il Manifesto Appello "Prima che sia troppo tardi”. Un modo per esortare i cittadini a partecipare più attivamente alla vita della comunità e per esortare la politica, da un lato, a promuovere una maggiore partecipazione popolare con adatti provvedimenti (a cominciare da quello riguardante il finanziamento dei partiti) e, dall’altro, a costruire un grande Progetto Paese che porti coesione sociale e motivi di speranza in un futuro migliore.

«Per prima cosa, dunque, il Manifesto si rivolge ai cittadini, indistintamente a tutti i cittadini, per incitarli ad impegnarsi direttamente in politica, senza logorarsi nell’attesa di un demiurgo che faccia tutto per tutti. L’esperienza ci dice che questa attesa resta sempre delusa e anche quando compare un demiurgo, o almeno uno che si ritiene tale, occorrono poi anni per sgomberare il campo dalle macerie che egli lascia», spiega Pellegrino Capaldo, tra i promotori dell'iniziativa.

«No! Non ci sono alternative alla nostra maggiore partecipazione alla vita politico sociale. Rendiamocene conto. Dobbiamo vincere quella sorta di fatalismo inoperoso che sembra essersi impadronita di noi», contin ua Capaldo.

Il Manifesto, poi, sottolinea che i mali dell’Italia sono numerosi e gravi. Al punto in cui siamo non è più possibile curarli con piccoli interventi qua e là ma solo con un grande Progetto che tutti li comprenda e sul quale la politica sappia coinvolgere i cittadini per riceverne consenso e impegno. «Il Progetto», chiarisce Capaldo, dovrà servire anche per dare una svolta ai nostri rapporti con l’Europa, alla quale dobbiamo finalmente dire con chiarezza – con grande chiarezza e senza sotterfugi – che cosa intendiamo fare nei prossimi anni per uscire dalle difficoltà in cui ci troviamo. Solo così, per quanto un po’ acciaccati, potremmo riprendere con dignità il ruolo che abbiamo sempre avuto nella costruzione politica dell’Europa».

Insomma urge, in Italia, una grande operazione verità nei confronti dei cittadini. «Non sappiamo perché, su questo punto, i nostri governanti siano così esitanti e si sforzino di edulcorare la situazione», chiarisce l'economista, «forse, perché come dicono alcuni, vogliono evitare di preoccupare i cittadini. Sarà! Ma troviamo sbagliato nascondere la verità per quanto amara essa possa essere».

«Sul Manifesto vorremmo raccogliere il maggior numero di adesioni, perché – lo sappiamo tutti – in democrazia il peso delle idee è legato al numero delle persone che le condividono. Certo, la qualità delle idee è importante, ma solo se riesce a mobilitare la gente. E noi vorremmo fare proprio questo», sottolineano dalla Fondazione.

«Oggi», ne sono convinti in Fondazione, «non ci resta che questo tentativo: aggregare il maggior numero di persone intorno ad idee condivise, intorno ad alcune idee come quelle esposte nel Manifesto. Probabilmente siamo in tanti a voler ricostruire ciò che in questi anni, per incuria e superficialità, abbiamo distrutto. E siamo in tanti, nonostante la ricostruzione sia difficile e richieda coesione sociale, pazienza, generosità e disponibilità all’impegno dei cittadini. Perché il tentativo riesca, occorre che il nostro appello abbia tante adesioni. E  allora  non lasciateci soli. Da soli non andremo molto lontano. Abbiamo bisogno di tutti voi. E ne abbiamo bisogno non come semplici aderenti o firmatari dell’appello: questo non basta. Ne abbiamo bisogno come protagonisti, come persone che sappiano trasferire a tante altre persone l’ansia di fare, l’ansia di agire per il nostro Paese, prima che sia troppo tardi».

Il Manifesto Appello "Prima che sia troppo tardi” (qui il sito) è in allegato

Per aderire:

 

  • Coloro che non hanno l’indirizzo di posta elettronica possono comunicare la loro adesione alla Fondazione Nuovo Millennio, Via Parigi 11 – 00185 Roma

 

  • È poi disponibile un modulo per la raccolta collettiva delle adesioni. A questo proposito la Fondazione è grata a coloro che   disponibili ad impegnarsi per il successo dell’iniziativa – scaricheranno l’apposito modulo, raccoglieranno le adesioni e lo faranno pervenire alla sede della Fondazione.

 


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