Sostenibilità
Prezzi: per associazioni Istat non rileva il 16% di italiani
Oltre il 16% della popolazione nazionale non viene rilevato dai dati dell'Istat sull'inflazione. La denuncia arriva dall'Intesa dei consumatori (Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori)
di Redazione
Oltre il 16% della popolazione nazionale non viene rilevato dai dati dell’Istat sull’inflazione. La denuncia arriva dall’Intesa dei consumatori (Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori) che, nella conferenza stampa di presentazione dello sciopero degli acquisti del 12 settembre, ha rivelato come 21 comuni italiani (che, con la loro provincia, raccolgono oltre 9 milioni di cittadini) non inviino regolarmente (o lo facciano con omissioni e varie inesattezze) le rilevazioni dei prezzi all’Istituto di statistica. Un’omissione che, secondo calcoli delle associazioni, potrebbe portare a un aumento del dato tendenziale compreso tra lo 0,1 e lo 0,3%. La raccolta dei dati, sottolineano i consumatori, e’ un obbligo stabilito dalla legge e, pertanto, l’Intesa ha denunciato per omissione e abuso di atti d’ufficio, alle relative procure della Repubblica, i sindaci di Aosta, Pavia, Vicenza, Gorizia, Imperia, Rieti, Frosinone, Caserta, Benevento, Avellino, Salerno, Taranto, Lecce, Matera, Catanzaro, Messina, Agrigento, Caltanissetta, Enna, Ragusa, e Nuoro. Le associazioni dei consumatori continuano quindi a contestare l’Istat anche se, ha precisato il presidente di Federconsumatori, Rosario Trefiletti, sono ”radicalmente contrarie a panieri stilati da altri istituti”. In particolare, sono state rilevate inesattezze nella rilevazione nei casi di sostituzione di prodotto, in cui oltre il 90% dei prezzi rimane invariato e cio’, secondo l’Intesa, appare impossibile; inoltre, vengono denunciati i cosiddetti fattori di inerzia che riguardano la rilevazione di prezzi di prodotti non venduti in un determinato periodo (ad esempio, il cappotto in estate) che, non risultando variati, contribuiscono a tenere basso il dato finale.
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